I primi dati di Artemisia presentati in Consiglio Comunale dimostrano come la quarantena sia stata una prigionia di maltrattamenti quotidiani. Albanese: “Le donne devono sapere che non sono sole”
Da gennaio ad ottobre sono state circa 900 le donne che hanno chiesto aiuto ad Artemisia, di cui 88 durante il primo lockdown quando il centro antiviolenza, dopo un’iniziale e preoccupante silenzio, ha ricevuto una media di 2,4 telefonate al giorno: il dato definitivo 2019 era stato di 985 richieste di aiuto. C’è tanto ancora da fare nonostante la rete di protezione nel territorio toscano sia molto forte.
Sono alcuni dei dati, ancora non definitivi, della comunicazione illustrata in Consiglio dall’assessore alle Pari Opportunità Benedetta Albanese in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra domani 25 novembre. “Questo argomento – ha detto Albanese – purtroppo continua a rimanere un tema di attualità, ma le donne devono sapere che non sono sole anche grazie ad una rete forte di collaborazione fra istituzioni, sodalizi e forze dell’ordine del territorio. Come Comune siamo impegnati in prima fila insieme a varie associazioni cittadine ad informare e aiutare le donne affinché trovino il coraggio di denunciare subito la violenza, che non è solo fisica ma anche psicologica”.
Prezioso in questo senso l’impegno del ‘reparto anticrimine e violenza di genere’ della Municipale, recentemente implementato, che, oltre a costituire il canale privilegiato per l’attivazione dei servizi territoriali di assistenza, è formato appositamente per svolgere indagini e contrastare reati quali la violenza domestica, la violenza sessuale e lo stalking anche attraverso i social media: nei primi 10 mesi del 2020 la Municipale ha trattato 12 casi, eseguito 2 misure cautelari, fatto 27 annotazioni di polizia giudiziaria, a cui si aggiungono 25 informative ad altre forze di polizia, e attivato 15 contatti con i servizi sociali e associazioni che operano sul territorio.
Quanto ai percorsi di reinserimento dal 2017 è attivo lo sportello di orientamento e assistenza InformaDonna rimasto attivo anche durante la fase di lockdown attraverso lo smartworking via skipe: 125 le consulenze effettuate da gennaio a oggi. “Contrastare la violenza contro le donne – ha aggiunto Albanese – passa da una serie di azioni concrete. Il 26 novembre si riunisce il tavolo fra Palazzo Vecchio, Cgil, Cisl e Uil per mettere in sinergia le iniziative che già ci sono a livello territoriale contro la violenza di genere e per metterne in campo di nuove”.
Una su tutte l’inaugurazione proprio domani del PortaleDonna, un nuovo spazio on line del PortaleGiovani dedicato alle donne della città di Firenze che necessitano di informazioni sui servizi presenti sul territorio a loro rivolti. Ma anche la sensibilizzazione attraverso la mostra all’aperto delle superwoman di Lediesis, oppure tramite la campagna promossa dal Comune contro gli stereotipi di genere per attirare l’attenzione generale sul tema sempre più sentito delle pari opportunità. E poi ancora le panchine rosse, gli incontri organizzati on line con il Q4 per discutere, riflettere e agire contro la violenza, l’evento on line domani di Teatri d’Imbarco legato ad un progetto di approfondimento sul tema della violenza domestica, cui potranno collegarsi gli spettatori del web dal titolo “Il Femminicidio secondo Dostoevskij”. “Continuiamo a lavorare tutti insieme – ha concluso Albanese – continuiamo a lavorare in rete: è la strada giusta per dare una risposta a chi è in difficoltà”.