L’oasi verde del capoluogo vinciano si trova in un punto frequentatissimo da turisti e cittadini: Iallorenzi: “figura di spicco nel mondo dell’arte e della cultura, con un grande riconoscimento a livello internazionale”
Il giardino della Pinetina della Doccia, situato all’intersezione fra via G. Rossi e via Montalbano nella punta nord di Vinci, da oggi porterà il nome di Franco Zeffirelli. A compimento di un percorso intrapreso dal Consiglio dell’amministrazione comunale uscente, la piccola oasi verde del capoluogo vinciano è stata intitolata al grande regista, scenografo e straordinario uomo di cultura fiorentino scomparso il 15 giugno 2019. A fare gli onori di casa le autorità del Comune di Vinci, Sara Iallorenzi, la vicesindaca con delega alla cultura, Chiara Ciattini, assessora, nonché i rappresentanti del consiglio comunale, del Senato, delle associazioni culturali del paese e della Fondazione Franco Zeffirelli. La Pinetina della Doccia è stata scelta dalla giunta comunale come punto privilegiato per l’intitolazione al regista poiché è posta ed esposta al passaggio di un gran numero di cittadini e turisti.
L’ultimo tributo del Comune di Vinci a Franco Zeffirelli segue quello del 25 marzo 2023 (“Buon compleanno Franco. Le colonne sonore di una vita”, rappresentato al teatro di Vinci) nel quale sono stati celebrati i cento anni della nascita del regista; quella fu anche l’occasione per annunciare l’intitolazione avvenuta questa mattina.
“Franco Zeffirelli è stato una figura di spicco nel mondo dell’arte e della cultura, con un grande riconoscimento a livello internazionale – ha ricordato la vicesindaca, Sara Iallorenzi –. La sua grandezza può essere attribuita alla sua capacità di fondere insieme diverse forme d’arte, dalla regia teatrale e cinematografica alla scenografia, le sue opere erano immediatamente riconoscibili e amate da un pubblico globale. La sua visione artistica è stata così vasta che il suo contributo al cinema e al teatro rimarrà nella storia”.
Gian Franco Corsi nacque il 12 febbraio del 1923 da una relazione extraconiugale fra Ottorino Corsi, commerciante vinciano, e Alaide Garosi Cipriani, fiorentina. Corsi divenne “Zeffirelli” al compimento della maggiore età ed ebbe sempre frequenti contatti con Vinci, tanto che a guerra finita, nel 1949, scrisse una lettera a Guido Masi, primo sindaco della cittadina dopo il termine degli eventi bellici , esortandolo a pensare a una Vinci dedicata a Leonardo e aperta ai visitatori, affinché potessero arrivare agilmente nel borgo per visitare le opere del Genio. Scriveva infatti Zeffirelli: “bisogna che il rimbombo delle Celebrazioni [leonardiane] giunga in ogni parte del mondo e sia tale da far drizzare le orecchie ai pigri e indifferenti uomini di oggi”. E ancora: “A me pare che la cosa più semplice che possiate immaginare di fare è organizzare una mostra dei capolavori di Leonardo proprio nel Castello di Vinci, all’ombra del quale Leonardo nacque”.