Sabato saranno due le manifestazioni per protestare contro il fermo dell’ambulante sul lungarno Acciaiuoli. Nardella: “Non accettiamo processi sommari e accuse di razzismo alla città”
E adesso la comunità senegalese si dissocia dalle manifestazioni indette dalla sinistra fiorentina contro il fermo del venditore ambulante sul lungarno Acciaiuoli che ha provocato una fiumana di polemiche ancora non sopite, esposti alla magistratura, la visita dell’ambasciatore del Senegal a Palazzo Vecchio con corollario di accuse di razzismo alla città, e anche la denuncia dei due agenti del nucleo antidegrado nei confronti dell’uomo per resistenza. Sabato alle 10 in piazza Indipendenza la comunità senegalese farà sentire la sua voce, mentre nel pomeriggio è in programma il concentramento delle forze di sinistra: probabile partenza in Piazza Santa Maria Novella e arrivo sul Ponte Vecchio.
“Non capisco – ha detto ieri Mamadou Sall, portavoce della comunità – perché i movimenti della sinistra organizzino manifestazione per i senegalesi senza neppure informare prima noi senegalesi. E’ un atteggiamento ricorrente, strumentale e anche controproducente. Certi movimenti vogliono parlare di immigrazione ma senza coinvolgere gli immigrati. Non mi pare molto sensato”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Dario Nardella con una dura presa di posizione che è anche una secca risposta a quanto dichiarato dall’ambasciatore senegalese che aveva definito il fermo dell’ambulante “un fatto di una gravità inaudita”. “Non accettiamo – ha sottolineato con forza il primo cittadino fiorentino – nei confronti dei due agenti processi sommari e frettolosi che mi ricordano certi regimi totalitari. Siamo noi prima di tutti a voler fare luce su tutto. Per questo abbiamo avviato un’indagine interna. Non basta un video a maturare un giudizio e chi strumentalizza i fatti è in mala fede. E’ assurda la proposta di scogliere un reparto della polizia municipale così come l’accusa che gli agenti abbiano agito per motivi razziali. E’ un’accusa offensiva per la città ed è sotto gli occhi di tutti il tentativo di strumentalizzazione politica”.