Il marmo ridotto in frantumi nel giardino del Torrino intitolato al mitico comandante partigiano. Lo sdegno di Rufilli, Armentano e Giuliani
Vandalizzata e fatta a pezzi la targa dedicata ad Aligi Barducci, il comandante partigiano ‘Potente’, sul lungarno Soderini. Nottetempo vandali scriteriati e vigliacchi hanno ridotto in frantumi il marmo che ricorda Barducci al giardino del Torrino. “Non ho parole – spiega il presidente della Commissione Toponomastica Mirco Rufilli – per esprimere il dolore che provo per questo atto vandalico commesso da persone ignoranti e vigliacche. Questo gesto, che condanno, non potrà mai farci dimenticare chi è stato Aligi Barducci. Chi ha commesso questo grave atto di intolleranza e maleducazione ha acceso in noi, ancora di più quella voglia e quell’orgoglio di urlare ancora più forte il suo nome e le sua storia. Stiamo già lavorando a cercare di ripristinare quanto prima la targa. Ci impregneremo perché la nuova targa possa essere apposta già l’8 agosto, data della morte di ‘Potente’. Sarà il giorno migliore per inaugurarla”.
Sdegno e condanna anche nelle parole di Nicola Armentano (Pd): “Un’azione grave e intollerabile quella avvenuta ai danni della targa dedicata ad Aligi Barducci. Non è solo vandalismo, è mancanza di rispetto verso una storia, la nostra storia, e verso valori che fanno parte del nostro dna e che non permetteremo a nessuno di scalfire e mettere in discussione. Per questo come gruppo Pd stigmatizziamo con forza quanto successo. Questo episodio arriva dopo altri preoccupanti che si sono verificati sul nostro territorio a danni di luoghi e simboli della lotta di Liberazione. Atti come questo destano allarme ma noi dal canto nostro non arretreremo di un centimetro nel tentare di arginarli, difendendo la storia e la memoria di chi ha lottato per la libertà e la democrazia”.
Infine Maria Federica Giuliani, assessore alla cultura della memoria e della legalità. “I richiami al Ventennio manifestati da una certa politica – chiosa – incoraggiano i gruppi neofascisti che per questo motivo si sentono più liberi di segnare la loro presenza sul territorio ma non ci facciamo intimidire. Un argine contro questo tipo di episodi arriva anche e soprattutto dall’educazione; bisogna conservare la memoria, affinché i giovani sappiano che le libertà di cui oggi godiamo sono costate lacrime e sangue. Ci auguriamo che i responsabili di questo ignobile gesto che offende la città di Firenze siano individuati e puniti come meritano”.