Il manager succede a Paolo Morello tornato a guidare Aou Meyer. Dovrà coordinare la più grande azienda sanitaria toscana con 13 ospedali, 14mila dipendenti e un milione e mezzo di assistiti
Da oggi e per i prossimi tre anni sarà Valerio Mari il direttore generale della Asl Toscana Centro, la più grande azienda sanitaria della Toscana che copre i territori di Firenze, Prato e Pistoia, con oltre 1 milione e mezzo di assistiti, 14 mila dipendenti, 13 ospedali e 220 strutture territoriali. Succede a Paolo Morello, alcune settimane fa tornato a guidare l’Aou Meyer.
Manager laureato in ingegneria informatica e iscritto all’Ordine degli Ingegneri di Roma, Mari è entrato nel servizio sanitario regionale della Toscana nel 2006: prima nell’azienda Usl 10 di Firenze, poi nell’azienda Usl Toscana Centro, dove dal 2016 ha ricoperto il ruolo di direttore dello staff della Direzione generale. Ha frequentato presso la Scuola superiore Sant’Anna corsi di alta formazione manageriale per la Direzione Generale delle Aziende sanitarie e per Dirigenti con incarico di Direzione di Struttura Complessa. La nomina di Mari ha avuto il via libera anche dalla Commissione Sanità del Consiglio regionale e dalla Conferenza dei sindaci dell’Area metropolitana di Firenze, Prato e Pistoia, che nei giorni scorsi avevano espresso parere favorevole.
“Mari è persona giovane, un ingegnere gestionale, conosce molto bene l’azienda. Con lui cerchiamo di dare un taglio manageriale all’organizzazione dell’Asl”, ha detto il presidente Giani presentando il nuovo Dg e parlando delle prossime sfide della Toscana Centro: “dai nuovi investimenti, come per esempio case e ospedali di comunità, alla razionalizzazione per un’organizzazione migliore diretta a far fronte alla richiesta di prestazioni sempre più efficienti sia nei pronto soccorso, sia per le liste di attesa, sia negli ospedali”. La nomina di Valerio Mari è stata anche una “soluzione spinta dall’interno, dagli operatori, dai sindaci, “Un incarico sfidante”, ha commentato il neo direttore generale, anche alla luce della fase complessa che attraversa la Sanità italiana. Ma, ha aggiunto, “abbiamo tutte le risorse umane, professionali e anche tecniche per affrontarla al meglio”.
Due i punti su cui cercherà di dare la sua impronta. Il primo è il coinvolgimento. “Sono consapevole che è estremamente faticoso ma credo che porti a maggior risultati”. Il secondo è il tema delle liste d’attesa. “Voglio rinforzare un percorso di approccio ingegneristico gestionale, perché se la filiera non è ben armonizzata il sistema non scorre”.