Pubblichiamo l’intervento della presidente di Federagit che racconta le difficoltà di un settore già precario con gli effetti del Coronavirus
In questi giorni, oltre all’importanza della prevenzione dal Coronavirus ribadita dal Governo con il Decreto firmato ieri sera che detta regole ancora più stringenti, a Firenze molta risonanza sta avendo l’impatto diretto sull’economia e in particolar modo sul turismo. Le istituzioni e le associazioni di categoria hanno posto l’attenzione sulla situazione che sta decimando quella che è forse la principale “impresa” del nostro territorio. Alberghi costretti a chiudere per “eccesso di prenotazioni”, ristoranti vuoti, bar vuoti, musei vuoti. Ma c’è anche una categoria turistica altrettanto importante che sta attraversando una grande crisi: quella delle guide turistiche”, un settore che già negli ultimi anni ha visto messa a repentaglio la propria già precaria (in quanto stagionale) attività con la questione della guida nazionale (ovvero non più abilitata al proprio territorio di competenza ma bensì autorizzata ad operare anche in altre zone dell’Unione Europea…) mal gestita dai vari governi che si sono susseguiti.
Valentina Grandi, guida turistica di Firenze e presidente nazionale di Federagit, ci ha inviato questo contributo che volentieri pubblichiamo da cui si evince in maniera chiara quale sia la situazione attraversata dalle guide, adesso in particolare ma anche negli ultimi anni in generale.
Sono Valentina Grandi, guida turistica di Firenze e presidente nazionale di Federagit Confesercenti, associazione che comprende sia guide turistiche e sia accompagnatori turistici, due profili professionali complementari, entrambi essenziali nell’offerta turistica italiana. Desidero portare all’attenzione la grave situazione in cui si trovano guide e accompagnatori turistici in questo momento difficile per il nostro Paese.
Si tratta di una crisi acuta, in cui è a rischio la tenuta di tutto il sistema turistico italiano, in cui le guide turistiche e gli accompagnatori sono in una situazione particolarmente drammatica in quanto lavoratrici e lavoratori autonomi senza nessun ammortizzatore sociale. Parliamo di professioni in prevalenza stagionali che risentono pertanto di una dimensione di precarietà intrinseca, ulteriormente amplificata in questi ultimi anni da elementi esogeni, quali l’inadempienza dei vari governi che si sono succeduti dal 2013 ad oggi e che hanno privato le professioni turistiche di una legge quadro che tuteli i professionisti stessi, le loro competenze e i visitatori che richiedono e pagano visite guidate e accompagnamenti sul territorio nazionale. In particolare tale inadempienza ha di fatto permesso in questi anni l’esercizio di guida turistica in Italia a soggetti senza competenze sul nostro patrimonio culturale, soggetti provenienti da Paesi europei ed extraeuropei in cui la professione peraltro non è regolamentata.
Profitti e tasse su servizi erogati in Italia finiscono da anni in tal modo all’estero, impoverendo ulteriormente il nostro sistema Paese e producendo solo precarietà e disoccupazione. Tutto questo ci pare assurdo e miope se consideriamo le potenzialità dell’Italia in ambito turistico e culturale, impareggiabile rispetto agli altri Paesi, in particolare dell’UE.
In questo momento particolarmente drammatico, le guide turistiche e gli accompagnatori hanno subito la cancellazione di tutte le prenotazioni fino alla fina di giugno e ancor peggio non arrivano nuove prenotazioni.
Contemporaneamente assistiamo allo sconcertante fenomeno di gruppi esteri con guide di dubbia provenienza circolare liberamente a branco nelle piazze delle nostre città d’arte, mentre le attività promosse dalle guide locali sono state in gran parte sospese volontariamente.
Dopo mesi di pausa invernale si prospettava una stagione che avrebbe permesso alle famiglie delle guide turistiche e accompagnatori di rimettere almeno in pari i bilanci familiari riacquistando in marzo un minimo di liquidità. Questa prospettiva è inevitabilmente sfumata e le famiglie delle guide turistiche e accompagnatori si trovano completamente scoperti di fronte a questa situazione d’emergenza.
Chiediamo al Governo un intervento immediato che, a nostro giudizio, come minimo potrebbe coincidere con un sostegno pari al reddito di cittadinanza per almeno tre mesi e la defiscalizzazione completa per l’anno in corso. Se la situazione non peggiora ulteriormente, queste misure potrebbero permetterci di resistere e di superare questo momento di crisi grave. Chiediamo inoltre che il Governo si attivi, subito dopo l’emergenza, per darci finalmente una legge dello Stato che tuteli le professioni turistiche in Italia e dia serie prospettive di sviluppo in futuro a questo importante segmento dell’offerta turistica e culturale nel nostro Paese.