Il sindaco rilancia la proposta del Soprintendente Pessina e indica come luogo possibile per un nuovo museo decentrato l’ex caserma dei Lupi di Toscana, cerniera fra Firenze e Scandicci
Un nuovo grande museo “esterno” per portare i turisti, quando ritorneranno, su itinerari nuovi capaci di arricchire la città. A margine della conferenza stampa per la riapertura del Giardino di Boboli tenutasi questa mattina nell’anfiteatro dello spettacolare parco cittadino, il sindaco Dario Nardella è tornato sulla proposta avanzata dal Soprintendente Andrea Pessina di “creare un grande attrattore fuori dal centro in modo da incanalare dei flussi in altre direzioni”.
Insomma un turismo più decentrato che potrebbe costituire una valida alternativa ai quattro percorsi irrinunciabili per ogni turista in visita a Firenze: Uffizi, Accademia, Signoria, Palazzo Pitti e consentirebbe sempre con le parole di Pessina di “esporre opere mai viste prima oggi nei depositi e organizzare mostre tematiche di richiamo mondiale. Penso a Campo di Marte ma può andare bene altrove”.
“Uffizi 2” fuori dal centro li ha chiamati il Soprintendente convinto che un’operazione del genere potrebbe andare facilmente in porto anche sfruttando per così dire il “marchio” noto in tutto il mondo della Galleria fiorentina. E il primo cittadino fiorentino non ha perso tempo nel dirsi favorevole all’idea e farla in un certo senso propria. “Mi sembra – sottolinea Nardella – una proposta interessante, da valutare con attenzione soprattutto se non rappresenta l’ennesima provocazione che poi dopo qualche giorno cade nel dimenticatoio. Quindi io rilancio dicendo: bene cominciamo a lavorarci per davvero”.
E per dare più forza alle sue parole prova anche a indicare un possibile luogo: “Il comune – continua – ha una serie di spazi che si possono utilizzare: penso ad esempio alla ex caserma dei Lupi di Toscana che è proprio collocata nella cerniera tra il comune di Scandicci e quello di Firenze con la tramvia che rappresenta una infrastruttura di accesso importantissimo. Peraltro nel percorso partecipato e anche nella selezione della gara che poi hanno portato alla realizzazione della tramvia abbiamo immaginato una riqualificazione della ex caserma Gonzaga come luogo destinato alla cultura. Ma come questo vi possono essere anche altri luoghi. Insomma noi siamo pronti a lavorare: la condizione però è di trovare degli investitori perché sarà estremamente difficile in questa fase di emergenza trovare soldi pubblici, anche perché questi soldi intanto ci servono per completare gli interventi già avviati. Penso ad esempio alla conclusione dei lavori degli Uffizi attuali, che devono andare avanti e devono anche concludersi il prima possibile”.
Aggiunge Eike Schmidt, direttore degli Uffizi: “E’ necessario recuperare le periferie e portarci anche cultura e musei di piccole medie dimensioni. Non un progetto megalomane. Le periferie un tempo erano i luoghi migliori dove vivere, poi il modello si è invertito ma possiamo e dobbiamo invertirlo nuovamente. E per farlo ci vorrà anche cultura, musei, teatri”.