I dati di dicembre del Centro studi turistici rivelano che l’ultima parte del 2021 è stata meno rosea rispetto alle previsioni. I turisti preferiscono alloggiare in hotel a 4 e 3 stelle. Del Re: “Chiediamo al Governo un aiuto concreto a sostegno di questo settore”
Dopo un novembre che faceva ben sperare con dati da impennata (430mila presenze, di cui 213mila italiani e 217mila stranieri), la risalita dei contagi nell’ultimo periodo ha avuto ripercussioni sul turismo di dicembre, in particolare quello proveniente dall’estero. Infatti, sono stati prevalentemente italiani i turisti che hanno visitato la città durante le due settimane delle festività. Lo rivelano i dati elaborati dal Centro studi turistici, l’ultima parte dell’anno si è rivelata meno rosea del previsto, anche se le festività sono state meno drammatiche di quelle dell’anno precedente. A dicembre sono stati 391mila i pernottamenti nelle strutture ricettive, con un +1356% rispetto a dicembre 2020, di cui 228mila italiani e 163mila stranieri: ampiamente maggioritaria dunque la domanda italiana. Rispetto al dicembre 2019 il calo si attesta al -47%. “È di nuovo un momento di grande difficoltà per gli operatori del turismo – dice l’assessore al Turismo Cecilia Del Re -, per i lavoratori del comparto e tutta la filiera, e chiediamo al Governo un aiuto concreto a sostegno di questo settore così colpito dall’emergenza sanitaria ed economica in atto”.
Nel periodo delle festività le strutture ricettive della città hanno registrato un tasso di occupazione medio delle camere pari al 54,1% (59,4% gli hotel e 43,7% l’extralberghiero). Per quanto riguarda i flussi stranieri, il campione ha segnalato un maggior volume di prenotazioni proveniente dal mercato tedesco, svizzero, spagnolo, olandese e austriaco. Assenti i mercati extraeuropei. Rispetto al consuntivo 2021, nonostante gli andamenti fortemente differenziati registrati tra la prima e la seconda metà dell’anno, le segnalazioni ricevute confermerebbero la percezione di consolidamento della ripresa da parte delle imprese, anche se il differenziale con i valori pre-Covid rimane ancora elevato. Il settore chiude con circa 3 mln di pernottamenti, il +53% rispetto al 2020. I pernottamenti degli stranieri sono stati oltre 1,6 mln (+51,9%), a fronte di 1,4 mln di presenze italiane (+54,7%). I dati migliori riguardano il settore alberghiero (+62%), con un buon recupero del settore extralberghiero (+36,9%).
In merito alle prospettive del mercato per il primo 2022, le aspettative sono di un ulteriore consolidamento della ripresa per il 41% del campione, a fronte di un 26,2% circa di stabilità dei flussi. I dati del 2021 fanno emergere un nuovo profilo di visitatore: la quota dei turisti italiani passa dal 27,3% al 46,5%; si è ridimensionato il segmento degli stranieri; è diminuita la durata della vacanza e di conseguenza la ricaduta economica del settore. Ora il turista italiano manifesta più attenzione verso le sistemazioni alberghiere, ma riduce la durata del soggiorno dalle quasi tre notti del 2019 alle due notti e mezzo del 2021.
Cambia anche il profilo del turista straniero: allunga la durata del soggiorno e sposta l’attenzione verso le soluzioni ricettive extralberghiere. Aumenta l’incidenza dei mercati europei e cambia sensibilmente la composizione e l’incidenza dei primi 5 mercati esteri: si passa dai top 5 Stati Uniti (19%), Regno Unito (6%), Cina (6%), Germania (5%), Francia (5%) ai nuovi top 5: Germania (15%), Stati Uniti (13%), Francia (13%), Paesi Bassi (13%), Spagna (5%). Dopo Firenze, la domanda turistica concentra le scelte di pernottamento in poche altre località dell’ambito: Figline e Incisa V.no, Calenzano, Sesto F.no, Fiesole e Reggello. Stesso comportamento evidenzia anche il turista straniero, con una particolare preferenza per il territorio del comune di Incisa e Figline V.no. I turisti USA e francesi prediligono in assoluto Firenze. Gli olandesi scelgono Figline e Incisa V., Rignano, Reggello e Fiesole. Infine, anche gli spagnoli concentrano le scelte ricettive sulla città di Firenze.
In assoluto il turista dell’ambito Firenze e area fiorentina preferisce pernottare in strutture alberghiere (64% delle presenze). Fra queste le scelte più frequenti sono per i 4 stelle e i 3 stelle, rispettivamente il 37,9% di presenze e il 17,1%. La fascia di età prevalente dei turisti dell’ambito è compresa tra i 36 ed i 55 anni. Le principali richieste rivolte agli operatori riguardano la mobilità sul territorio e le indicazioni per raggiungere le attrazioni turistiche. Forte anche l’interesse per l’enogastronomia, sia per le produzioni tipiche del territorio sia sui ristoranti o sulle proposte e/o servizi di degustazioni. Seguono le richieste di informazione su musei, sulle risorse storico – artistiche e sugli altri luoghi della cultura.