Secondo gli Ingegneri “la tramvia è necessaria ma non è sufficiente, occorre puntare anche sul treno, migliorare gli spostamenti a bordo degli autobus e favorire l’integrazione tra i sistemi”
“Investire di più sul trasporto pubblico per scoraggiare l’uso dell’auto da parte dei fiorentini”. A sostenerlo sono il coordinatore della Commissione Mobilità e Trasporti dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze, Fiorenzo Martini, ed il coordinatore della Commissione Energia e Ambiente, Stefano Corsi,che avanzano alcune proposte per decongestionare il traffico cittadino dopo gli ultimi dati dello studio Will Media, che colloca Firenze al secondo posto in Italia per l’utilizzo del mezzo privato, e i consueti timori per il caos traffico legato alla riapertura delle scuole e più in generale alla ripartenza post vacanze.
“La tramvia– continuano – è necessaria ma non è sufficiente, occorre puntare anche sul treno, migliorare gli spostamenti a bordo degli autobus e favorire l’integrazione tra i sistemi. Uno degli obiettivi è rendere marginale l’uso delle auto per spostamenti sotto i 5 km, come molte città europee già fanno. E’ importante creare un nuovo modello di città nel quale si riducono gli spazi destinati alla mobilità privata aumentando quelli per i pedoni e la mobilità dolce – propongono gli ingegneri Corsi e Martini -. Bisogna da una parte completare le opere, la rete tramviaria in primis, ma anche la rete di piste ciclabili e gli interventi di connessione tra i diversi tipi di mobilità. Solo così la popolazione sarà incentivata a cambiare le proprie abitudini”.
I dati dello studio Will Media risalgono al 2001. Studi recenti però non mostrano miglioramenti poi così sensibili dal momento che il rilevamento Ipsos del 2022 sottolinea un uso del mezzo privato che si attesta al 65%, in pratica in linea con le medie nazionali “La criticità è, comunque, chiara- conclude Corsi -: ad oggi l’uso del mezzo privato a Firenze è ancora maggioritario rispetto ad altre forme di mobilità, anche se con percentuali leggermente inferiori rispetto al passato e con un trend positivo. Si tratta di un problema molto complesso da risolvere e per questo come Ordine restiamo pronti e disponibili a dare il nostro contributo in termini di riflessioni e proposte”.