La manifestazione ha coinvolto la stazione di Santa Maria Novella, l’aeroporto Vespucci e via Cavour sotto la sede della prefettura a palazzo Medici Riccardi
Triplice blitz stamane del Collettivo di Fabbrica-Assemblea permanente della ex Gkn, dopo la decisione di Qf non pagare più la cassa integrazione perché a suo dire non ci sarebbero più soldi con queste motivazioni: “Come comunicato ufficialmente al tavolo del Mise, il 3 novembre scorso, anche alle organizzazioni sindacali, QF non è più in condizione di anticipare trattamenti di cassa integrazione ai lavoratori come ha fatto negli ultimi 10 mesi. L’accordo per la reindustrializzazione dello stabilimento, che prevedeva la cassa, è stato firmato a gennaio da sindacati e istituzioni. QF è intenzionata a portare a compimento il piano industriale, se giudicato di interesse da tutte le parti, ma chiede a Ministero e INPS certezze sugli strumenti per accompagnare la reindustrializzazione”. I sindacati avevano parlato di “ulteriore, gravissimo atto volto a scaricare la responsabilità sugli operai”.
Questo il post che appare sulla pagina Facebook del Collettivo, che mette nero su bianco le rivendicazioni delle maestranze: “Santa Maria Novella, aeroporto, via Cavour. Il ricatto degli stipendi è l’ ultimo capitolo della codardia di un intero sistema. Avevamo avverto di non osare toccare il reddito dopo che ci avete toccato il lavoro. Vi piace vedere gli operai disperati e ricattati senza stipendio? Noi, gli ultimi, possiamo essere ovunque e contemporaneamente. #insorgiamo”.
1. Pagare gli stipendi
2. Cessare le calunnie contro la fabbrica
3. La verità sullo stato societario
4. Intervento pubblico, governance pubblica
5. Mettere a disposizione lo stabilimento di chi veramente vuole e può portare idee, progetti, lavoro
6. Cassa integrazione non retroattiva e solo con un vero piano di reindustrializzazione
7. Fondi pubblici, controllo pubblico, pubblica utilità.
“Scusa Firenze per i disagi – conclude il post – Non è per noi. È per il futuro di tutte e tutti”.