A causa dell’emergenza Coronavirus mancheranno tra i 131 e i 150 milioni di euro fra entrate del turismo e rinvii dei pagamenti. Gianassi chiede al Governo centrale un fondo speciale per i comuni
Mancheranno 49 milioni di euro di tassa di soggiorno, 18 milioni dai ticket d’ingresso per i bus turistici, 7,5 milioni di entrate dai musei comunali. Senza considerare Cosap, rette per i servizi e altri tributi che faranno scendere le previsioni dai 131 fino a 150 milioni di euro in meno. Il colpo, per il rendiconto del Comune, sarà pesantissimo a causa dell’emergenza Coronavirus. Federico Gianassi, assessore al bilancio, non lo nasconde durante la seduta congiunta con le commissioni consiliari riunite in videoconferenza per fare il punto sulla situazione delle casse comunali. Come non nasconde la preoccupazione, nonostante quei 40 milioni di euro arrivati dal Fondo di Solidarietà del Governo abbiano portato la situazione di cassa a 120 milioni. Anche perché le diverse entrate che in questi anni hanno consentito di avere un ottimo margine di manovra sul bilancio (si pensi a esempio ai dehors e ai cantieri) sono ormai soltanto un ricordo del passato e probabilmente lo saranno ancora per molto tempo.
Per il futuro Gianassi annuncia due scelte nell’ottica dei rinvii dei pagamenti dei tributi: “Abbiamo cercato – ha detto – di aiutare famiglie e imprese a difendere la loro liquidità. E, dunque, oltre a sospendere rette di asili, rette delle mense scolastiche, costo del servizio di trasporto scolastico, abbiamo rinviato tutte le imposte comunali che scadevano a marzo e aprile. Si tratta di Cosap per tavolini e dehors, dell’imposta di soggiorno del mese di febbraio, della prima rata della Tari che scadeva a fine aprile. Si tratta della rinuncia a incassare circa 45 milioni di euro che restano nelle tasche di imprese e famiglie fiorentine. Ma stiamo lavorando anche per fare un passo in più: rinviare e riallineare tutti i tributi comunali (Tari, Cosap e Imposta di soggiorno, ndr) al 30 giugno”.
Nonostante aver bloccato tutte le spese differibili però i conti non tornano lo stesso e il bilancio non regge. Per questo Gianassi chiede al Governo centrale un fondo speciale per i Comuni di 5 miliardi (nei giorni scorsi è stata assegnata la prima tranche di 400 milioni per la spesa sociale), uno per le città a vocazione turistica, la liberazione dell’avanzo di bilancio, la riduzione di almeno il 30% degli accantonamenti per i fondi dubbiamente esigibili e il rinvio delle rate sui mutui che per Firenze valgono circa 50 milioni all’anno.