Nuovo braccio di ferro sull’idea lanciata dal Governatore toscano. “Adesso ci sono altre priorità, progetti concreti”
“Se mi interessa parlare ora del sottoattraversamento del centro con la tramvia? No, direi di no. Ora noi abbiamo altre priorità, vogliamo realizzare i progetti che abbiamo e che sono già tanti. Ai nostri cittadini dobbiamo parlare un linguaggio concreto, occuparci di cose che si possono fare”. Nuovo braccio di ferro tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e il Governatore toscano Eugenio Giani.
E anche stavolta l’argomento è di quelli delicati e per certi versi anche divisivi: la tramvia e l’idea lanciata dal presidente della Regione di un sottoattraversamento del centro per due chilometri, con ingresso in sotterranea in via Jacopo da Diacceto, nei pressi della stazione Santa Maria Novella, dove già ora passa la linea 1, e uscita in piazza Beccaria, dove potrebbe incrociare la futura linea per Bagno a Ripoli. Intervistato questa mattina da Toscana Tv, il primo cittadino fiorentino ha mandato un messaggio chiaro e inequivocabile a Giani: una replica fredda, a denti stretti, che denota anche il livello di tensione al quale in questo momento è sottoposto il sindaco fiorentino impegnato in più fronti delicati e non tutti, almeno per adesso, particolarmente favorevoli per lui.
“Adesso – ha ribadito con forza – ci sono altre priorità, progetti concreti. Abbiamo da finire la linea Libertà-San Marco, devono partire i lavori per Bagno a Ripoli e quelli per Campi Bisenzio. E stiamo finendo la progettazione della linea stadio-Rovezzano per un totale di 1,1 miliardi di euro di investimenti”.
Giani, in un’intervista rilasciata al Tirreno, era partito dal ragionamento su un possibile passaggio in superficie al Duomo, riproposto un mese fa dall’allora assessore all’urbanistica Cecilia Del Re poi “fatta fuori” dalla Giunta proprio per questo. E aveva anche aggiunto che quel passaggio andava previsto subito perché” ora sarebbe devastante per il centro”. E poi era andato anche oltre aggiungendo che “il tema dell’attraversamento del centro con la tramvia ce lo lo dovremo porre”, magari “in sotterranea di due chilometri, sul modello di Strasburgo”. L’idea, quella di una sola fermata nel tratto sotterraneo, in piazza della Repubblica, cosa secondo il presidente fattibile perché “i resti archeologici li conosciamo già. La piazza fu smantellata durante il periodo di Firenze Capitale e ottocento resti sono al Museo di San Marco. Lì cose importanti non ce ne sono, se si tratterà di smantellare le fondamenta di una casa torre, basterà fotografarle”. Le dichiarazioni gelide di Nardella a questo punto sembrano sgombrare il campo da ogni altra possibile eventualità.