L’associazione di tutela del patrimonio storico e naturale presenta le sue osservazioni: “Dati vecchi, occorre una nuova valutazione di impatto”
Diciannove pagine fitte di contestazioni: dalle modalità procedurali del progetto al modo in cui è stato valutato, passando per l’impatto ambientale che avrà l’opera e per la questione significativa del taglio degli alberi il cui numero sarà molto più alto per colpa degli scavi. Dopo Centrodestra e M5S, associazioni e comitati locali e di quartiere, a scendere in campo contro la nuova linea 3.2 della tramvia che collegherà piazza della Libertà a Bagno a Ripoli è adesso Italia Nostra.
L’associazione di tutela del patrimonio storico e naturale, recentemente schieratasi a fianco del comitato “Vogliamo il Franchi” per il restyling dello stadio dove la Fiorentina gioca le partite casalinghe a fronte del prospettato trasferimento in un’altra sede, boccia tutte le analisi fatte dal Comune e chiede che si riparta da zero con una completa Valutazione di Impatto Ambientale.
L’organismo ha messo insieme 16 avvocati e 4 tecnici per presentare le sue osservazioni al progetto elaborato da Palazzo Vecchio che si riassumono in dati vecchi e strumenti di analisi del traffico datati, come datati sarebbero anche i modelli per valutare l’impatto sull’inquinamento delle modifiche al traffico. C’è poi il capitolo importantissimo degli alberi che, sottolinea Italia Nostra, in alcuni tratti della linea non sarà positivo come invece affermato da Palazzo Vecchio ma fortemente negativo.
Altro elemento di criticità la qualità dell’aria considerato che, spiega ancora la relazione di Italia Nostra, sarebbe stato utilizzato un modello inadeguato: come non adatto sarebbe anche lo studio trasportistico e del traffico redatto, perché sarebbe stato elaborato in base a dati non aggiornati e senza considerare alcuni elementi decisivi. Il documento di Italia nostra è già stato depositato in Comune, il percorso della 3.2 sembra essere più accidentato.