L’obiettivo è arrivare in cinque anni al 70% di raccolta differenziata e al 60% di riciclo. Il piano andrà a regime in modo graduale nei prossimi due anni. Si parte domani con l’area di Castello
Rivoluzione nei comportamenti e nelle abitudini dei fiorentini per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Dalla prossima settimana arriva “FirenzeCittàCircolare”, il progetto del Comune che prevede l’attivazione di sistemi di raccolta rispondenti alle necessità dei territori ed alla gestione integrata dei rifiuti. L’iniziativa è stata presentata dal sindaco Dario Nardella, affiancato dall’assessore all’ambiente Cecilia Del Re e dall’Ad di Alia Alessia Scappini.
“Un piano molto concreto – ha detto Nardella – che partirà già dalla prossima settimana, puntando in modo capillare sulla raccolta porta a porta nei quartieri collinari della città e che andrà a regime in modo graduale da qui ai prossimi due anni. Un progetto di investimento anche sul digitale che ci permetterà di tracciare i flussi di conferimento dei rifiuti e avere quindi in tempo reale la situazione del comportamento di ogni cittadino sulla raccolta: un modo per poter individuare chi viola le regole ma anche per premiare chi contribuisce ad aumentare la raccolta differenziata e il riciclo. Si tratterà di premi fiscali e non, ma sempre legati al tema della città sostenibile. I nostri obiettivi sono molto chiari: arrivare in cinque anni al 70% di raccolta differenziata e al 60% di riciclo, portando sotto il 10% il conferimento dei rifiuti in discarica e facendo di Firenze una città sempre più green”.
Il progetto coinvolge 200 mila utenze domestiche e 28 mila utenze non domestiche, oltre ai rifiuti prodotti da turisti, city users, pendolari e studenti. Permetterà di valorizzare quanto già oggi viene avviato a recupero proveniente da Firenze: oltre 133.000 t/anno su un totale di oltre 246 mila t/anno di rifiuti raccolti da Alia. Un cambiamento culturale e nelle modalità di gestione che a regime grazie all’impegno ed alla partecipazione dei cittadini, porterà un beneficio complessivo ambientale ed economico con una riduzione del costo ad utenza pari al 16% all’anno. “L’obiettivo è quello di aumentare la quantità e qualità di raccolta differenziata – ha detto Del Re -. Riusciremo a farlo grazie al senso di responsabilità dei cittadini che gradualmente, a partire dalla prossima settimana, saranno coinvolti nel passaggio a due nuovi metodi di raccolta in città: il porta a porta nelle zone collinari a bassa urbanizzazione e i cassonetti ‘intelligenti”.
La trasformazione dei sistemi di raccolta permetterà, inoltre, la riduzione dell’evasione e dell’elusione della Tari, maggior decoro urbano ed abbattimento di CO2 grazie all’ottimizzazione del traffico veicolare dei mezzi di raccolta. Inoltre il cittadino sarà protagonista di un percorso partecipativo, che ha preso il via lo scorso luglio a Ponte a Ema, con la raccolta porta a porta con la tracciatura delle 1.000 utenze coinvolte, e che vede in questi giorni l’attivazione della postazione interrata di Piazza Tasso, dove per la prima volta è stata introdotta anche la raccolta separata del vetro dagli imballaggi in plastica e metalli.
Da domani l’avvio della fase informativa con l’”A-team”, una squadra formata per svolgere azioni di sensibilizzazione sui temi della raccolta differenziata, e la trasformazione del servizio a PAP con tracciatura dell’utenza nell’area di Castello (prima assemblea in streaming il 14 ottobre e il 22 ottobre nei locali dell’Atletica Castello). A seguire il porta a porta coinvolgerà Bolognese, Faentina, Settignano, ecc; le prime zone interessate dal contenitore dotato della nuova elettronica che permette di riconoscere gli utenti e tracciarne i comportamenti saranno Milton-Libertà-Viali a primavera del 2021 (info su www.firenzecittacircolare.it). “Oggi – ha concluso Scappini – cambia la ratio che definisce i modelli di raccolta urbana dei rifiuti .Non ci possono essere più scuse, è necessario sviluppare in ciascuno la consapevolezza dei propri gesti quotidiani; non è più possibile sprecare, depauperare il pianeta e non trasformare i rifiuti in nuovi prodotti”.