La svolta del sindaco Nardella: “Serve un messaggio forte”
Tutti insieme con le magliette che riprendono i temi della bandiera dell’orgoglio gay. Palazzo Vecchio questa volta (ed è una novità in assoluto) concede il patrocinio al Toscana Pride e schiera la squadra di assessori al completo che indossa i colori originali del vessillo simbolo Lgbt. Non ci sarà il gonfalone, ma il cambio di rotta del sindaco Dario Nardella rispetto a quanto avveniva negli scorsi anni è evidente. Merito forse, fa notare qualche malizioso osservatore, dei mutati assetti all’interno del Pd non più renziano a livello nazionale e molto meno anche in consiglio comunale. Così la richiesta delle opposizioni di sinistra e del M5S, negli anni ciclicamente rispedita al mittente e bollata come “inopportuna”, stavolta invece ha trovato accoglimento. Scelta, sottolinea la Giunta in una nota, “per dare un messaggio forte in un eccezionale momento storico e politico in cui vengono messi in discussione i principi di parità, uguaglianza e di apertura, principi che fanno parte del Dna di Firenze, e contro il rischio concreto di discriminazioni di genere, contrario ai principi della Costituzione”.
La manifestazione si terrà a Pisa il 6 luglio prossimo: le precedenti edizioni hanno coinvolto Firenze nel 2016, poi Arezzo e Siena. In tutto in Toscana sono 54 gli Enti che hanno concesso il patrocinio, fra cui la Regione, ma non il capoluogo pisano che invece l’ospiterà. “La concessione del patrocinio – conclude la nota – segue atti concreti messi in campo nel corso degli anni dall’Amministrazione Comunale sul tema dei riconoscimenti dei diritti come il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Firenze ha poi attivato il Festival dei Diritti, è stata fra le prime città ad aderire al protocollo Re.A.Dy, ha promosso per il Giorno della Memoria “Bent“, il racconto della repressione degli omosessuali ed ha patrocinato il Pride Park. Firenze città aperta ha sempre costruito ponti di dialogo e non ha mai dato spazio alle vessazioni e alle limitazioni delle libertà personali”.