Spostamenti autorizzati solo per comprovati motivi di necessità e con autocertificazione, per andare a fare la spesa o portare fuori il cane. Lezioni in Dad, musei e negozi chiusi salvo quelli di prima necessità: chiuse anche palestre e piscine
La Toscana da oggi e almeno fino al prossimo 6 aprile è zona rossa. Ecco cosa si può fare e cosa no, fermo restando il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino successivo e l’obbligo di indossare sempre la mascherina al di fuori della propria abitazione
Scuole e università – Dall’asilo nido alla quinta superiore tutti dovranno restare a casa e, dalla prima elementare, seguire le lezioni in Dad (la didattica a distanza online). Solo gli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali potranno continuare ad andare in classe. Università, anche qui tutti a casa ma gli atenei possono stabilire quali attività indispensabili devono essere mantenute in presenza, nel rispetto dei protocolli. Lo stesso vale per gli esami e le sessioni di laurea, di cui va garantito lo svolgimento in modalità pubblica, anche telematica.
Gli spostamenti – In zona rossa non si può uscire di casa se non per andare in uno dei pochi negozi aperti (vedi sotto), buttare la spazzatura, andare a correre o fare una passeggiata, portare fuori il cane (in questi ultimi casi sempre e soltanto nei pressi della propria abitazione), andare in chiesa. Non si può uscire dal proprio Comune se non per lavoro, urgenze o motivi di salute, che devono essere dimostrabili in caso di controllo (tra i motivi consentiti c’è l’assistenza a persone anziane non autosufficienti, a minori – è il caso dei nonni chiamati a tenere i bambini a genitori che non possono rimanere a casa dal lavoro – o l’attività di volontariato nell’ambito dell’epidemia). È comunque necessaria l’autocertificazione. È sempre consentito il rientro al domicilio.
Visite a parenti e amici – Visite ad amici e parenti sono vietate, sempre. La deroga di Natale (si poteva andare a trovare amici e parenti una sola volta al giorno) sarà ripristinata per i soli giorni delle festività pasquali: il 3, 4 e 5 aprile).
Bar e ristoranti – Vietate le consumazioni nei locali interni, nei plateatici e nelle immediate vicinanze dell’esercizio. L’asporto è consentito a tutti fino alle 18, mentre dalle 18 alle 22 è permesso solo a ristoranti, enoteche e negozi al dettaglio di bevande: non è consentito ai bar e alle attività simili, non dotate di cucina. È invece sempre ammessa la consegna a domicilio.
Seconde case – Può andare solo la famiglia proprietaria o affittuaria da prima del 14 gennaio 2021, e solo se la casa non è abitata da altri.
Negozi e musei – Sono tutti chiusi, tranne quelli di prima necessità: alimentari, farmacie e parafarmacie, elettronica, ferramenta, edicole, profumerie, tabaccai, giocattolai e vivai. I centri commerciali, già chiusi il sabato e la domenica, resteranno chiusi pure nel resto della settimana, ma i negozi essenziali al loro interno potranno restare aperti. La spesa potrà essere fatta da una sola persona per nucleo familiare. Non si possono allestire mercati, se non limitatamente a generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Mostre e musei sono chiusi
Parrucchieri ed estetiste – Barbieri, parrucchieri e centri estetici chiudono, come tutte le altre attività classificabili come «servizi alla persona». Restano chiusi i centri benessere e i centri termali. Uniche eccezioni: lavanderie, tintorie, pompe funebri e le prestazioni essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti professionisti.
Sport – Palestre e piscine restano chiuse. Si può andare a fare jogging (parchi e giardini rimangono aperti) e si può correre in bicicletta, purché da soli, distanti dagli altri e nei pressi della propria abitazione. Restano sospesi gli sport di contatto, dal calcio alle arti marziali, a meno che non siano all’interno di competizioni sportive d’interesse nazionale, come la Serie A di calcio per esempio. Stop anche a tutti gli altri sport nei circoli sportivi, siano pubblici o privati, all’aperto o al chiuso
Le messe – Le funzioni religiose si possono svolgere in presenza, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le diverse confessioni religiose.