L’uomo, fra l’altro noto alle forze dell’ordine, rischia adesso 10mila euro di ammenda e fino a un anno di arresto. Gli animali nelle ore più calde cercavano rifugio sotto un tavolo o sotto una tenda
Rischia fino a 10mila euro di ammenda e l’arresto di un anno il 45enne denunciato dalla Polizia Municipale perché teneva due cani in un terrazzo piccolo e assolato, pregiudicando il loro stato di salute.
Tutto inizia con alcune segnalazioni arrivate una decina di giorni fa al Reparto di Rifredi riguardo alle condizioni di due cani, tra cui un pit bull, confinati in un terrazzo piccolo e assolato al quinto piano di uno stabile in zona Novoli. A corredo c’erano anche delle foto e dei video che mostravano le precarie condizioni igieniche dello spazio dove i 2 cani dovevano loro malgrado convivere e che li portava ad abbaiare e guaire per chiedere aiuto. Gli agenti si sono messi subito al lavoro per verificare le testimonianze e i riscontri hanno accertato il reale e concreto stato di sofferenza degli animali che, specie nelle ore più calde, cercavano rifugio sotto un piccolo tavolo o sotto una tenda che però non mitigavano il calore. Gli agenti hanno ripetuto più volte le verifiche per accertare che la situazione non fosse casuale ma prolungata e senza interruzioni finché la settimana scorsa è scattato l’intervento.
La mattina presto di venerdì gli agenti si sono presentati alla porta dell’appartamento insieme ai colleghi del Reparto Ambientale e agli operatori dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Ha aperto una 61enne di origine brasiliana che si trovava temporaneamente nella casa. La donna, che ha espresso agli agenti la preoccupazione per i cani, ha riferito che gli animali erano di un uomo che abitava nell’appartamento. Il personale dell’ENPA ha prestato le prime cure agli animali, risultati in precarie condizioni di salute, mentre gli agenti hanno rintracciato e contattato il proprietario, un italiano di 45 anni, invitandolo a raggiungere l’appartamento. L’uomo ha detto che non erano suoi ma di averli temporaneamente in affido. Grazie al microchip, i due animali sono infine stati riconsegnati al legittimo proprietario solo dopo però aver verificato che avesse i requisiti necessari per prendersene cura come dovuto. Il 45enne, noto alle forze dell’ordine, è stato invece denunciato per aver detenuto animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Rischia fino a 10.000 euro di ammenda e l’arresto fino ad un anno.