Sabato al Teatro Puccini la coppia comica presenta “Ma cosa ha in testa?”, commedia divertente e incalzante che si interroga sul senso della vita
Compiuti i 50 anni, il signor Marini decide di avvalersi per la prima volta nella sua vita di uno psicologo. Casualmente dal web sceglie un professionista. Purtroppo per lui, la scelta ricade sullo psicologo sbagliato. Il medico scelto, infatti, sta peggio di lui, è uno sbandato in curva, un uomo che ha smarrito i punti cardinali nella vita. Nello studio si ritrovano così due persone, in pratica due facce della stessa medaglia. I due discutono animatamente sulle tematiche esistenziali che li riguardano. Dalla paura della morte, alla voglia di restare giovani. Dalle botte ormonali, all’aumento del Psa. Dalla pancetta indelebile, alla paura della vecchiaia. Cosa fare? Come reagire? Tutto accade così in fretta. Per uscire dalle sabbie mobili ad entrambi servirebbe una guida, un sostegno. Insomma, avrebbero bisogno di uno psicologo, ma questa volta davvero bravo. Alla fine, psicologo e paziente concordano sulla stessa consapevolezza: il vero elisir della giovinezza è la leggerezza. Non bisognerebbe mai perdere la voglia di sorridere. Nemmeno nei momenti più cupi della vita.
Ma cosa ha in testa?!, in scena sabato 4 gennaio alle 21 al Teatro Puccini (posto unico numerato € 20,00, esclusi diritti di prevendita), è una commedia molto divertente, dal ritmo comico incalzante che si interroga con leggerezza ed emotività sul senso della vita. Una commedia che scatena la coppia comica Canino & Muzzi. Il primo interpreta uno psicologo, all’apparenza cinico ma in realtà fragile ed emotivo. Il secondo, dà vita al paziente, una vittima che però a tratti sembra più forte dello stesso medico.
“Credo che l’analisi dovrebbe essere obbligatoria per tutti, vivremmo tutti molto meglio – dice Fabio Canino – ma soprattutto dovrebbe essere obbligatoria per i politici, non possiamo pagare noi le loro turbe una volta eletti!”. “Lo spettacolo è vagamente ispirato ad una sceneggiatura che realizzerò a primavera del 2025, per il cinema, ma è anche inconsapevolmente la storia dell’amicizia tra me e Fabio – aggiunge Muzzi – Anche noi ci siamo persi e dopo 25 anni ci siamo ritrovati, all’insegna della leggerezza e dell’umorismo, che è sempre stato il trade union della nostra amicizia!”.