La diminuzione grazie al raggiungimento del pareggio di bilancio. Ne beneficeranno alberghi, negozi di calzature e di abbigliamento, librerie e beni durevoli, attività artiginali, pub, ristoranti, pizzerie, trattorie e discoteche
Fino al 34% su base annua per le categorie economiche più colpite dalla crisi. Tari più leggera per alberghi con e senza ristorante, negozi di abbigliamento e di calzature, librerie e beni durevoli, attività artigianali, ristoranti, pizzerie, pub, trattorie e discoteche. Lo prevede la delibera approvata su proposta dell’assessore al commercio Federico Gianassi che stabilisce le categorie economiche a cui verranno applicate le agevolazioni sulla tariffa dei rifiuti decisa per l’emergenza sanitaria.
“Lo avevamo promesso – spiega Gianassi – e adesso lo applichiamo: le attività più colpite dalla crisi legata al lockdown e al Covid avranno uno sconto comunale sulla Tari che complessivamente vale circa 12 milioni euro”.
A questo sconto si aggiunge anche la riduzione complessiva della Tari ai valori del 2019, con un ulteriore risparmio di 6 milioni per gli utenti. Una manovra dunque di complessivi 18 milioni. “Siamo convinti – continua – che questo ulteriore grande aiuto vada nella direzione di dare una mano alla ripartenza in un momento davvero molto difficile per l’economica e per il lavoro della nostra città”. Uno sconto reso possibile dalla modifica del regolamento Tari adottata poche settimane fa che prevede agevolazioni tariffarie in caso di crisi economiche conseguenti ad eventi imprevisti, imprevedibili e di eccezionale rilevanza, quali calamità naturali, eventi sanitari come una pandemia, o eventi socio-politici anche a livello internazionale.
“Con il raggiungimento del pareggio di bilancio – aggiunge Gianassi – siamo riusciti a prevedere questo importante sconto sulla tariffa dei rifiuti”. Le bollette in arrivo il prossimo 2 dicembre dunque avranno la riduzione percentuale della parte variabile della tariffa calcolata in relazione alle diverse tipologie di attività: da un minimo del 40% fino ad un massimo dell’85% che si traduce in una diminuzione sulla bolletta che varia fra il 20% e il 34% su base annua a favore delle categorie non domestiche direttamente interessate dai periodi di chiusura e anche in favore di quelle attività che, anche se non formalmente chiuse, hanno risentito in maniera pesante della crisi del settore turistico.
Fra i settori interessati dagli sconti in bolletta ci sono gli alberghi con ristorante (- 31,95%), gli alberghi senza ristorante (-34,71%), i negozi di abbigliamento, calzature, librerie e beni durevoli (-25,19%), le attività artigianali (-23,77%), i ristoranti, trattorie, pizzerie e pub (-32,61%) e le discoteche (-30,21%).