Cambiano anche le sanzioni per le infrazioni al regolamento Unesco. Nardella e Bettarini: “Stretta per disincentivare le violazioni”. TNI: “Modifica per fare cassa”. SPC: “Nessuna sanzione per chi non rispetta i diritti dei lavoratori”
D’ora in poi costerà salato eccedere gli spazi concessi con sedie e tavolini o dehors abusivi: ben 400 euro rispetto alla precedente sanzione di 50. Stesso discorso per chi utilizzi pannelli luminosi diversi dall’insegna, per le nuove attività di somministrazione che vendano direttamente da sporto su strada e per i negozi che espongono o vendono gadget o souvenir che riportino un linguaggio sessista, lesivo delle differenze di genere o di etnia, lingua, religione o opinioni politiche. Idem per quei locali che effettuano promozioni di alcolici alcool tour, pub crawl e simili. Lo prevede una delibera dell’assessore al commercio e alle attività produttive Giovanni Bettarini. Una vera e propria stretta di Palazzo Vecchio che in questo modo innalza le sanzioni comunali per renderle più adeguate all’infrazione e quindi più efficaci.
“Basta con i furbetti del dehors e del suolo pubblico spiega il sindaco Dario Nardella -; chi non rispetta le regole va incontro a sanzioni più salate, chi sbaglia paga. Il Regolamento Unesco deve essere rispettato e chi non lo fa rischia la sospensione e poi il ritiro della licenza in caso di reiterazione. Ci auguriamo che il giro di vite sia un deterrente per ridurre le infrazioni”. La decisione arriva all’esito dei numerosi controlli della polizia municipale. Nel 2023, nel centro storico, sono state controllate 198 attività per quanto riguarda il rispetto delle autorizzazioni dehors e suolo pubblico rilevando 264 violazioni per la maggior parte con multe di 50 euro. Multati anche negozi che fanno promozione di alcolici o vendita di super alcolici senza i requisiti: nel complesso le sanzioni per violazioni di norme previste dal regolamento Unesco emesse dalla polizia municipale da gennaio a luglio sono state circa una settantina.
“Nonostante i controlli siano serrati, abbiamo ravvisato la necessità di rendere le sanzioni più adeguate all’infrazione commessa e quindi più efficaci. Abbiamo fatto varie verifiche – aggiunge l’assessore Bettarini – e abbiamo deciso di aumentare le sanzioni per le violazioni del regolamento Unesco, portandole da 50 euro a 400 euro e mantenendo il principio della progressività che può portare fino alla sospensione e poi al ritiro della licenza in caso di reiterazione. La multa sarà di 400 euro anche per chi non rispetta Il regolamento dehors e suolo pubblico e mette tavolini o gli estende laddove non esiste autorizzazione”. La linea dura riguarda anche i negozianti che non provvedano nelle aree esterne di pertinenza dei locali alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia del suolo durante tutto l’orario d’apertura dell’attività commerciale ed entro un’ora dopo la chiusura. In questo caso la sanzione passa da 50 a 200 euro. Chi utilizza invece la vetrina per tenerci scatoloni di merce o tiene prodotti alimentari a terra invece che sugli scaffali si vedrà aumentare la multa da 50 a 100 euro..
Critica pesantemente la decisione Francesco Ricciardi, segretario toscano di Tni Ristoratori Italia che invita il Comune ad applicare i nuovi importi delle sanzioni solo dopo aver comunicato a tutti i titolari delle attività di somministrazione la decisione presa con la delibera entrata in vigore oggi, vigilia di Ferragosto, “quando i ristoratori in città sono tutti a testa bassa a lavorare. Queste sanzioni potrebbero infatti rappresentare un grave danno alle aziende in difficoltà. Quello che noi chiediamo – dice Ricciardi – è che la polizia municipale si occupi di comunicare alle aziende non in regola della novità e di dare loro almeno dieci giorni per mettersi in regola prima di multarle. Visto che la norma è stata modificata in questo mese di agosto, se la nostra richiesta non verrà presa in considerazione sarà chiaro che tale modifica è stata fatta solo per fare cassa”.
Parole dure anche da Sinistra Progetto Comune con Antonella Bundu e Dmitrij Palagi: “Ai regolamenti straordinari di occupazione di suolo pubblico per le attività di amministrazione abbiamo presentato decine e decine di emendamenti. La maggioranza li ha sempre bocciati tutti. Pareva che parlassimo di problemi inesistenti. Oggi invece viene data notizia di una stretta sulle violazioni delle regole. Per mesi e mesi è stata alimentata l’idea di “occupare il più possibile”, perché l’unico modo per avere socialità sul territorio era quello di favorire il consumo di bibite e cibo. Non è mai stata accolta neppure l’idea di riservare una quota di sedute all’esenzione dall’obbligo di consumo: una misura simbolica. La cosa che più sorprende è che nessuna sanzione comunale è prevista per chi non rispetta i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Si vede che al Partito Democratico fiorentino non interessano le posizioni di Camera del Lavoro, delle categorie CGIL che si occupano del turistico-ricettivo e del sindacalismo di base. Troppo dalla parte delle classi lavoratrici”.