Prorogato il blocco delle aperture di nuovi esercizi di somministrazione nel centro storico. Piazza Santa Trìnita, Piazza Antinori e Piazza Frescobaldi entrano nella zona a tutela integrale
Stop per altri tre anni alle aperture di nuovi “mangifici” nel centro storico. Comune e Regione hanno prorogato il blocco alle aperture di nuovi esercizi alimentari e di somministrazione nel cuore di Firenze aggiungendo anche tre nuove piazze che entrano nelle liste dei luoghi a tutela integrale: piazza Santa Trìnita, Piazza Antinori e piazza Frescobaldi.
Come si ricorderà il Comune di Firenze nel 2017 aveva già provveduto a bloccare la presentazione di nuove dichiarazioni di inizio di attività riferite a esercizi commerciali con finalità di somministrazione alimentare. La norma aveva una durata di tre anni: ora è stata riproposta, rafforzata dalla Regione e dalla soprintendenza, con un accordo che servirà a fissare la situazione in attesa poi della ripartenza di ristorazione e artigianato ma anche a scongiurare un possibile “assalto” dei grandi alle imprese in crisi.
“Tre anni fa – spiega l’assessore al commercio Federico Gianassi – il blocco era nato per porre un limite alla diffusione delle attività di somministrazione a scapito di altre attività economiche, commerciali e artigianali: e, come mostrano i numeri, ha funzionato e raggiunto gli obiettivi. Oggi, in un mutato quadro socio-economico, il divieto sarà comunque utile per indirizzare la ripartenza evitando concentrazioni di attività nel settore della ristorazione che escludano altre offerte utili per la qualità del tessuto urbano del centro storico”.
Nel nuovo accordo poi c’è un vincolo maggiore per alcune strade a “vocazione propria”. Così accanto al Ponte Vecchio, via Tornabuoni, via Maggio, via dei Fossi e Lungarno Corsini sono arrivate le tre nuove piazze.
“Le prescrizioni previste all’interno dell’area Unesco – aggiunge Stefano Ciuoffo, assessore regionale alle attività produttive, al commercio e al turismo – non hanno una natura meramente commerciale ma anche urbanistica. In un centro storico come quello fiorentino, negozi e botteghe sono parte integrante dell’identità, del decoro e dei valori trasmessi dalle strade, dalle piazze e dal patrimonio artistico e culturale che queste custodiscono. Il tipo di città che una amministrazione vuole, dipende sia dalla capacità di trattenere residenti e attività commerciali che dalla scelta, anche coraggiosa, di escludere o limitare alcune di queste attività o categorie merceologiche incompatibili con le esigenze di tutela dei luoghi, dei quali rischiano di snaturare l’identità culturale, in un delicato bilanciamento di interessi fra iniziativa economica privata e tutela delle caratteristiche dei luoghi stessi”.