In commissione territorio il progetto che prevede anche un mix fra residenza, commerciale, cultura e servizi nell’ottica del famoso discorso del sindaco La Pira per l’inaugurazione nel 1954 dell’Isolotto
Uno lungo spazio urbano contemporaneo caratterizzato da aree pubbliche (le cosiddette “stanze civiche”), verde e percorsi ciclo-pedonali, con gli edifici che si affacciano sull’asse centrale in un mix di funzioni residenziali, commerciali, sociali e di servizi. Così il Comune immagina il futuro dell’ex caserma dei Lupi di Toscana.
In commissione territorio, riunita congiuntamente a quella del Quartiere 4, va avanti il percorso del piano attuativo per dare una nuova vita all’imponente complesso situato al confine tra i comuni di Firenze e Scandicci. Percorso che poi dovrà essere sottoposto al Consiglio comunale. Il progetto, risultato vincitore del concorso internazionale di idee del giugno 2018, è stato presentato dallo studio dell’architetto Paolo Luigi Poloni di Luino (Varese), che affiancherà adesso il gruppo di lavoro dell’Amministrazione nella stesura e nella definizione della documentazione tecnica indispensabile per avere semaforo verde.
Lo spazio urbano si conclude con la piazza principale Lupi di Toscana e l’edificio dell’ex palazzina di comando che verrà destinato ad attività sociali-culturali. Il programma complessivo comprende 33.500 mq di superficie utile lorda destinato a residenziale (di cui 22mila di Social Housing), 7.500 mq di Sul commerciale, 12mila mq di uffici/terziario/sanitario, 6.500 mq di sociale/istruzione/culturale.
“Sarà un progetto – racconta il presidente commissione Territorio Renzo Pampaloni – caratterizzato da una grande attenzione sia all’inserimento naturalistico della zona, grazie alla creazione del Parco agricolo Periurbano aperto alla cittadinanza e alle connessioni con il fiume Greve, che al sistema di mobilità ecologico che collegherà la fermata tramviaria di Viale Nenni con il polo ospedaliero di Torre Galli-Don Gnocchi”.
Al concorso di idee, finanziato con un contributo di 260mila euro dall’Agenzia del Demanio, il Comune è arrivato a seguito del percorso partecipativo che ha coinvolto oltre mille cittadini e non a caso è stato chiamato ‘Non case ma città 2.0’, richiamando il famoso discorso del sindaco Giorgio La Pira inaugurando la nuova “città” dell’Isolotto il 6 novembre 1954.
“Sorgerà – commenta il presidente del quartiere 4 Mirko Dormentoni – un nuovo centro pulsante della città metropolitana, un mix virtuoso tra funzioni pubbliche e private -, importante l’edilizia sociale per rispondere al bisogno di casa, così come verde pubblico e dell’agricoltura sociale. Vogliamo un quartiere ecosostenibile in cui prevalgano gli spazi aperti e pubblici, le funzioni culturali e sociali, l’accessibilità e l’inclusione, una nuova casa per la nostra comunità locale, in continuità ideale con la città giardino dell’Isolotto storico”.
Il progetto prevede una destinazione residenziale di almeno il 60% (con quota prevalente di housing sociale) mentre il restante 40% riguarda altre destinazioni d’uso, garantendo un adeguato mix funzionale. L’intervento verrà realizzato con la demolizione degli edifici presenti esclusa la palazzina Comando. “Andiamo avanti – conclude l’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re – con uno dei più grandi interventi di trasformazione e ricucitura urbana della nostra città metropolitana. Si tratta dell’unica Caserma -tra quelle presenti sul territorio comunale fiorentino- l’unica a essere divenuta di proprietà del Comune nell’ambito delle dismissioni dei beni demaniali messe in atto dal Ministero della Difesa nel 2014”.