Da lunedì si potrà chiamare l’800 117 744 per farsi consegnare a casa generi di prima necessità e medicinali. Lo prevede l’accordo firmato tra Regione, Anci, Sindacati e associazioni di volontariato
Servizio spesa e consegna a domicilio per i cittadini ultrasettantenni in condizioni di fragilità. Lo prevede un accordo siglato oggi tra la Regione, Anci e le organizzazioni sindacali di categoria in collaborazione con le associazioni di volontariato.
Da lunedì 27 aprile sarà attivo un numero unico regionale, l’800 117 744 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15, che consentirà agli anziani che non possono provvedere autonomamente alla spesa e non possono contare su aiuti familiari il servizio di spesa e consegna a domicilio dei beni di prima necessità come alimenti, igiene personale e della casa, farmaci. L’intesa si estende anche ai soggetti con grave disabilità e con patologie croniche. “Grazie al numero unico regionale – dice il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – passiamo dalla mutualità a un vero sistema senza differenze tra territori. Spesa e medicine arriveranno a casa di tutte quelle persone che sono in fragilità. Un’opportunità e un diritto per tutti i toscani che ne avranno bisogno. Un risultato che è stato possibile grazie all’integrazione tra enti locali, volontariato e corpi intermedi. Da un lato l’ospedale e la qualità e l’intensità delle cure, dall’altra la medicina e l’assistenza territoriale”. L’iniziativa sarà effettuata per tutta la durata del periodo di emergenza Covid-19.
“Con questo protocollo – aggiunge Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana – si implementerà e strutturerà l’esperienza già messa in campo dai Comuni sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, dando un ulteriore servizio alla popolazione più anziana”.
Destinatari della nuova iniziativa dunque sono le persone conosciute dai servizi territoriali o coloro di cui viene segnalato il bisogno, ma non quelle sottoposte a regime di isolamento fiduciario o in quarantena. Il servizio è attuato attraverso le reti costruite dai Comuni e dalle associazioni di volontariato (vedi il sito Internet di Anci Toscana). “Più cura per chi lavora più cura per chi è costretto a casa – concludono Alessio Gramolati (Spi-Cgil), Stefano Nuti (Fnp-Cisl) e Mario Catalini (Uilp-Uil) -. Si tratta di un passo importante per difenderci dal Covid e per qualificare il welfare Territoriale Toscana. Il protocollo sottoscritto oggi è positivo perché unisce la Toscana, unisce chi lavora riducendo i rischi di contagio e unisce gli anziani fragili riducendo il loro disagio e li sostiene a casa”.