Nel comune della cintura fiorentina il pusher aveva 120 grammi di marjuana, 10 di hashish, un coltellino e 200 euro in vari tagli frutto probabilmente dell’attività di spaccio
Non potrà più abitare nel comune di Firenze S. S., 23enne marocchino senza fissa dimora pizzicato ieri Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Oltrarno nel corso di un servizio antidroga in via delle Isole all’interno del Parco dell’Argingrosso. Il giovane aveva appena ricevuto due involucri contenenti dodici dosi di cocaina per un totale di circa 7 grammi di sostanza stupefacente da un uomo di origine magrebina rimasto però sconosciuto. Con fare guardingo e guardandosi ripetutamente attorno, come a volersi accertare che nessuno lo stesso osservando, il 23enne successivamente si era spostato dalla panchina in cui stava in quel momento stazionando per andare a nascondere le bustine nel terreno a ridosso della recinzione che delimita il giardino dalla sede stradale. Ma le sue mosse non sono passate inosservate agli uomini dell’Arma che lo hanno subito bloccato. Espletate le formalità di rito S.S. è stato condotto in camera di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo svoltosi questa mattina al termine del quale il giudice ha disposto per lui il divieto di dimora nel comune.
Copione simile anche a Lastra a Signa, dove i militari della locale Stazione questa mattina hanno arrestato un italiano, A.F. 21enne, già noto alle Forze dell’Ordine, residente nella zona, per spaccio di sostanze stupefacenti. A seguito di diverse segnalazioni e riscontri sulla cessione di droga nei giardini di Piazza Pertini, i Carabinieri hanno organizzato uno specifico servizio nel corso del quale si sono imbattuti nel ventunenne lastrigiano. Da un ulteriore controllo è saltato fuori che nella sua disponibilità c’erano 120 grammi di marjuana, 10 di hashish, un coltellino, diverso materiale per il confezionamento e 200 euro in banconote vario taglio, probabilmente frutto della vendita della droga. A.F. giovane è stato direttamente tradotto in Tribunale per essere giudicato con il rito direttissimo, mentre tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro.