Sindaco e Presidente del Consiglio Regionale hanno visitato la struttura chiedendo al termine dell’incontro un tavolo comune con il ministro della giustizia Bonafede e prima possibile vaccinazione anti-Covid per il personale e per i detenuti
Un’azione congiunta Comune di Firenze-Regione Toscana per Sollicciano, coinvolgendo direttamente il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. E più presto possibile la vaccinazione anti-Covid prima per il personale che lavora in carcere e poi per i detenuti.
Sono i due impegni annunciati dal sindaco Dario Nardella e dal presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo al termine dell’incontro svoltosi nella casa di reclusione fiorentina con la direttrice Antonella Tuoni e i responsabili della polizia penitenziaria per fare il punto sulla situazione del carcere fiorentino: incontro al quale hanno partecipato anche l’assessore al welfare Sara Funaro, il presidente del consiglio comunale Luca Milani, il garante toscano dei detenuti Giuseppe Fanfani e quello del Comune di Firenze Eros Cruccolini. Situazione sempre più critica a causa del sovraffollamento della casa di pena in cui sono recluse 721 persone su una capienza regolamentare di 494, del sottodimensionamento del personale (sia agenti penitenziari che educatori), delle strutture ormai quiasi fatiscenti e anche delle poche attività sociali e di rieducazione presenti all’interno del penitenziario.
“Qui servono interventi strutturali – hanno spiegato Nardella e Mazzeo – su cui né il Comune né la Regione possono agire, per questo abbiamo deciso di invitare a un tavolo anche il ministro della giustizia Bonafede che, riteniamo, anche come cittadino di Firenze, avrà grande attenzione per affrontare e risolvere la situazione di Sollicciano”.
Secondo Nardella “Il carcere non può essere avulso dalla vita sociale dei nostri territori”, ma “purtroppo non si si riesce dare piena ed effettiva attuazione alla finalità rieducativa della pena che consente al condannato di diventare una persona diversa e di non cadere più nella trappola della recidiva: il risultato ha un impatto sociale ed economico fortissimo. Come istituzioni locali siamo qui per capire come rafforzare il nostro impegno. Come Comune e città metropolitana ci faremo portatori di un’iniziativa forte nei confronti del Ministro della Giustizia sul fronte della carenza di organico della polizia penitenzieria, degli educatori e del decadimento della struttura”.
Mazzeo ha confermato la volontà della Regione di essere parte attiva ampliando le azioni già in essere come quelle per la formazione e il lavoro “perché abbiamo il dovere civico di aiutare ogni persona, anche quelle che hanno sbagliato e stanno pagando per i loro sbagli, a cambiare vita e come prevede la nostra Costituzione a essere recuperate alla vita civile. Per questo il lavoro e la formazione sono uno strumento indispensabile per far diminuire e annullare ogni caso di recidiva”.