Si potrà visitarla fino al 31 luglio prossimo. Prenotazioni aperte dal 25 gennaio
Sold out in tre giorni la stanza segreta Michelangelo e per questo è destp deciso di aggiungere un ulteriore mese per poterla vedere al Museo delle Cappelle Medicee. I 90 ulteriori giorni di tempo – da aprile a giugno 2024 – per visitare il piccolo ambiente attiguo alla Sagrestia Nuova, annunciati dal Direttore Generale Musei Massimo Osanna, che ha assunto la direzione ad interim dei Musei del Bargello, giovedì 18 gennaio in seguito all’esito positivo del monitoraggio ambientale, sono andati completamente esauriti in appena tre giorni. Per questo motivo, in accordo con i funzionari dei Musei del Bargello, il professor Osanna ha deciso di prolungare per un altro mese ancora – fino al 31 luglio – e con le medesime modalità, l’apertura sperimentale della stanza segreta.
Le prenotazioni per il mese di luglio, che saranno attive a partire da giovedì 25 gennaio, daranno la possibilità ai visitatori di accedere – a gruppi contingentati di massimo 4 persone alla volta – al piccolo e suggestivo ambiente contenente una serie di disegni attribuiti al Buonarroti scoperti nel 1975 dall’allora direttore Paolo Dal Poggetto. La stanza, aperta per la prima volta in modo regolamentato ai visitatori a partire da metà novembre 2023 è lunga 10 metri e larga 3, alta al culmine della volta 2 metri e 50 e contiene una serie di disegni murali di figura, tracciati con bastoncini di legno carbonizzato e sanguigna, di dimensioni varie, in molti casi sovrapposti, che dal Poggetto attribuì per la maggior parte a Michelangelo.
L’allora direttore ipotizzò che l’artista si fosse rifugiato nel piccolo ambiente nel 1530, quando il Priore di San Lorenzo, Giovan Battista Figiovanni, lo nascose dalla vendetta del papa Clemente VII, infuriato perché l’artista – durante il periodo in cui i Medici furono cacciati dalla città – aveva militato come supervisore delle fortificazioni per il breve periodo di governo repubblicano (1527-1530). Ottenuto il perdono della famiglia, dopo circa due mesi – che secondo la ricostruzione dovrebbero collocarsi tra la fine di giugno e la fine di ottobre 1530 – Michelangelo tornò finalmente libero e riprese nuovamente i suoi incarichi fiorentini, fino a quando nel 1534 abbandonò definitivamente la città alla volta di Roma. I disegni, ancora oggetto di studio da parte della critica, secondo la tesi di Dal Poggetto furono realizzati durante il periodo di “auto-reclusione” dell’artista che avrebbe utilizzato i muri della piccola stanza per “abbozzare” alcuni suoi progetti tra i quali opere della Sagrestia Nuova, come le gambe di Giuliano de’ Medici duca di Nemours, citazioni dall’antico, come la testa del Laocoonte, e progetti riferibili ad altre sculture e dipinti.
La stanza segreta è accessibile esclusivamente su prenotazione, ad un massimo di quattro persone a gruppo accompagnato, fino ad un limitedi 100 persone la settimana. È aperta il lunedì (alle 15, 16:30 e 18:00), il mercoledì (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00, 16:30, 18:00), il giovedì (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00), il venerdì (alle ore 15:00, 16:30 e 18:00) e il sabato (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00, 16:30, 18:00). La permanenza massima all’interno della stanza è di 15 minuti, accompagnati dal personale di vigilanza del Museo. Dal momento che per accedere all’ambiente è necessario scendere una stretta e angusta scala, la stanza non è accessibile ai disabili e, per ragioni di sicurezza, ai minori di 10 anni. Il biglietto di ingresso ha un costo di 20,00 euro a persona (2,00 euro i ridotti; gratuito per i minori di 18 anni) a cui si andranno ad aggiungere i costi della prenotazione obbligatoria (3 euro) e il prezzo del biglietto di ingresso al Museo delle Cappelle Medicee (9 euro intero, 2 euro ridotto). Un totale di 29,00 euro più la prenotazione obbligatoria (3 €) per i biglietti interi e 5 euro più i 3 euro di prenotazione obbligatoria per i ridotti. Informazioni bargellomusei.beniculturali.it, Prenotazioni: www.operalaboratori.com/booking-online/ – 055. 294883.
Le foto del presente articolo sono di Francesco Fanfani by Courtesy Musei del Bargello