La nuova legge di Bilancio prevede l’aumento integrale delle indennità già a partire dal 1° gennaio per i comuni virtuosi e poi gradualmente per gli altri. “Incremento giusto, ma prima verifica con le altre città Metropolitane”
Sindaco e Giunta, almeno per il momento, non recepiranno l’aumento integrale delle indennità così come previsto dalla legge di bilancio 2022. Indennità che non venivano adeguate fa quasi 20 anni. E’ questo il senso di una nota diffusa da Palazzo Vecchio nella quale si ricorda il dibattito apertosi sulla nuova legge nazionale che ridefinisce appunto e aumenta lo stipendio degli amministratori locali: oltre al sindaco, il suo vice, gli assessori, il presidente del consiglio comunale. A far discutere maggiormente è quella parte del provvedimento che gradualmente prevede l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni delle regioni a statuto ordinario incrementata in percentuale al trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni.
L’incremento sarà adottato in misura graduale per il 2022 e 2023 e in misura permanente a decorrere dal 2024 e nel caso del primo cittadino fiorentino raggiungerà la non indifferente cifra di 13.800 euro lordi mensili. Ma i comuni virtuosi (e Firenze lo è) possono aumentarlo fin da subito, cioè dal 1° gennaio. “Sindaco e Giunta – afferma la nota senza commenti del primo cittadino – sostengono le ragioni del provvedimento nazionale e anzi auspicano che l’opera nazionale di riforma possa procedere con i tasselli ancora mancanti, come ad esempio la questione relativa al terzo mandato dei sindaci o la qualificazione del ruolo dei consiglieri comunali e circoscrizionali. Per quanto attiene all’aumento integrale previsto dalla stessa norma per i Comuni in stato di equilibrio finanziario il Comune di Firenze non si associa a posizioni pregiudizialmente contrarie da taluni espresse. In un Paese in cui il grado delle responsabilità pubbliche è inversamente proporzionale a quello delle retribuzioni non possiamo associarci a chi vede nelle indennità degli amministratori locali il problema dei costi della politica. Pertanto, Sindaco e Giunta sono disponibili a valutare l’aumento previsto dalle norme nazionali”.
Lo stop temporaneo è stato deciso per arrivare a una posizione condivisa con le altre città Metropolitane. “Per tale ragione – conclude – in attesa di una verifica su tale tema con le altre città, l’Amministrazione comunale di Firenze ritiene di non procedere a recepire l’aumento integrale previsto dalle suddette norme e pertanto nel bilancio di previsione che andrà in approvazione in consiglio comunale nelle prossime settimane non è previsto tale intervento. Vi è menzione del recepimento della nuova norma nazionale nei documenti strategici dell’Ente, inserimento che non determina l’aumento ma consente di avviarne l’iter, per la cui conclusione sono necessari successivi interventi ed atti successivi. Tuttavia, nell’attesa di verificare un quadro condiviso, il Sindaco e la Giunta preferiscono non procedere con l’avanzamento dell’iter e hanno per questo dato mandato agli uffici di dare conto nei documenti strategici che l’applicazione integrale della norma non avrà corso in assenza di condivisione con le altre Città Metropolitane”.