Sit-in questa mattina in piazza del Duomo e documento con le richieste consegnato in Prefettura. “Se non otterremo risposte fra dieci giorni di nuovo in strada, questa volta alle Cascine e in Stazione”
In piazza Duomo per urlare la loro rabbia contro le spaccate che in città sembrano non avere mai fine. Pronti anche a prendere ulteriori iniziative clamorose se anche questa volta le loro voci non saranno ascoltate. 21 Comitati di cittadini si sono ritrovati oggi per chiedere più sicurezza a Firenze e un presidio continuo, con particolare attenzione nella fascia oraria dalle 23 alle 6.
Richieste vergate in un documento che una delegazione ha poi consegnato in Prefettura. Tra queste anche la creazione del Cpr, nel rispetto dei diritti umani; la creazione di squadre miste forze dell’ordine nazionale/polizia municipale per controlli a tappeto del territorio, prevedendo anche i cosiddetti “pattuglioni” ad alto impatto nelle zone calde; il ricorso anche alle F.I.R (forze di intervento rapido) previste dall’art. 6 del Patto per Firenze Sicura; il contrasto “feroce” dello spaccio che causa morte dipendenza, delinquenza diffusa e degrado; e naturalmente la repressione del fenomeno delle spaccate e il contrasto alle gang di strada.
“Il Cpr sarebbe utile, è una richiesta generale – spiega Simone Gianfaldoni, presidente del comitato Cittadini attivi San Jacopino -. Inserire dei bandoni di ferro di fronte alle vetrate dei negozi è un’altra soluzione percorribile ma in questo modo si ammette una sconfitta dello Stato, significa blindare Firenze. Abbiamo consegnato le nostre richieste in Prefettura e abbiamo dato dieci giorni di tempo per avere delle risposte, dopo scenderemo di nuovo in strada”.
E che questa volta i Comitati facciano ancora più sul serio lo sottolinea anche Raffaele Madeo, presidente dei ristoratori Toscana Tni. “Questo è un piccolo sit-in – conferma -, ma è solo l’inizio. Ci prendiamo dieci giorni, la prossima protesta sarà di notte: alle Cascine, alla stazione. Faremo vedere come è la situazione. È inutile dare i bonus per i commercianti, bisogna risolvere la situazione perché la sicurezza è di tutti. Le spaccate a bar e ristoranti sono ormai all’ordine del giorno e la situazione sta degenerando in ogni quartiere. Ogni sera si contano in media tre furti nei pubblici esercizi. Abbiamo paura, noi imprenditori, per i nostri dipendenti che escono tardi dai locali e per i clienti. Le compagnie assicurative non vogliono più assicurare né bar né ristoranti”.
Nel documento indirizzato al Prefetto Ferrandino, al sindaco Nardella e al Governatore toscano Eugenio Giani e al questore Auriemma i Comitati invitano il primo cittadino ad adempiere agli impegni presi dagli stessi col Patto per Firenze Sicura firmato il 12 febbraio 2018, con particolare riferimento alla presenza del vigile di quartiere previsto dall’articolo 5 dell’intesa. “Chiediamo – dicono ancora a sindaco e Prefetto di integrare tali pattuglie di quartiere con le altre forze dell’ordine”. I cahiers de doléances sono in pratica un elenco infinito di situazioni che non vanno e di rivendicazioni non ascoltate. “La situazione è drammatica, Firenze non ha mai fatto così paura” dice Monica Coppoli, presidente del centro commerciale Borgo la Croce”. A farle eco Roberto Calamai, presidente dell’associazione I Sopravvissuti del San Lorenzo: “Il nostro quartiere è terra di nessuno ma se non ci sono leggi che ci tutelano non andremo da nessuna parte”. Per il presidente dell’associazione Leopolda Viva Giovanni Matino “A Firenze occorrerebbe una maggiore presenza di forze dell’ordine con pattuglie a piedi e un coordinamento più efficiente”. E Fabrizio Carabba, presidente dell’associazione Borgognissanti, punta ancora il dito contro Palazzo Vecchio: ““Abbiamo chiesto l’intervento dell’esercito ma dal Comune hanno risposto di no”.