Prosegue intensamente all’Accademia il programma di restauro delle opere aspettando l’attesissima riapertura a metà Febbraio
Anche se questo periodo per i musei non è dei migliori, la Galleria dell’Accademia non si è certo persa d’animo e prosegue la sua intensa attività di restauro e manutenzione dei dipinti. Questa volta tocca alla tavola di Giovanni Francesco da Rimini raffigurante San Vincenzo Ferrer proclamato santo da Papa Callisto III nel 1455.
“Sono settimane molto concitate per noi – Dichiara il direttore Cecilie Hollberg – In questo periodo, con il personale del museo abbiamo avuto la possibilità di esaminare queste opere così delicate, sottoporle ad un attento studio, individuare gli interventi necessari per restituire loro tutta l’originale preziosità. Dopo la grande pala con la Resurrezione di Raffaellino Del Garbo, è la volta di questa tavola per la quale si prospettava già da tempo un restauro molto leggero, nel pieno rispetto dell’antica patina che la caratterizza.”
La tempera su tavola proviene dal convento fiorentino di S. Domenico nel Maglio. Gli studiosi pensano a una sosta del pittore Giovanni Francesco da Rimini in terra toscana e la pala potrebbe essere stata dipinta poco dopo la canonizzazione del Santo, nel 1455. Giovanni Francesco da Rimini si forma a Padova nella metà del XV secolo, è influenzato dalla pittura tardo gotica della scuola fiorentina, oltre che di quella padovana senza tralasciare alcune sfumature della scuola umbra. L’attribuzione della tavola all’artista è dovuta ad alcuni elementi di contatto con l’ambiente fiorentino degli anni ’50 e ’60 nei quali si ipotizza che il pittore abbia soggiornato a Firenze. Di lui si conoscono 2 opere datate e firmate: La Madonna in trono con il bambino (1459) conservata nella Basilica di San Domenico a Bologna, e la Madonna con due santi e il Bambino (1461) alla National Gallery di Londra.
L’intervento, affidato ad un restauratore esterno specializzato, si concentrerà su una pulitura calibrata della superficie dipinta ad oggi offuscata da uno strato superficiale di depositi e vecchi ritocchi pittorici, in particolar modo nella predella, ove sono rappresentate scene della vita del Santo. Anche la cornice perimetrale, soprattutto nella parte inferiore, è caratterizzata da un compatto ed evidente deposito. In corso d’opera verrà, inoltre, valutata la necessità o meno di intervenire sul supporto ligneo per il quale è stato interpellato un esperto del settore. Il San Vincenzo Ferrer, abitualmente conservato nella Sala del Colosso, sarà poi visibile nella sala delle mostre temporanee fino al termine dei lavori che coinvolgono il grande spazio che accoglie i visitatori del museo.