Nessun danno per il monumento e per la Porta del Paradiso. Ma i cinque attivisti hanno rimediato altrettante denunce: uno era colpito da foglio di via
Si sono cosparsi il corpo di salsa di pomodoro di fronte al Battistero di Firenze, srotolando poi uno striscione con scritto “Non paghiamo il fossile”. E alla fine per loro sono scattate le denunce: cinque in tutto. Attivisti di Ultima Generazione questa mattina hanno compiuto un nuovo blitz questa volta non imbrattando monumenti o quadri ma finendo soltanto per sporcare il selciato davanti a Santa Maria del Fiore. Al Battistero è intervenuta in pochissimi minuti la Polizia Municipale. Quattro di loro sono stati subito condotti al comando di via delle Terme. L’ultimo è rimasto seduto e si è disteso anche davanti al Battistero. È stato quindi trascinato via dai vigili “mentre effettuava resistenza passiva nonviolenta”.
I tecnici restauratori dell’Opera del Duomo confermano che non ci sono danni alla porta del Paradiso e per questo motivo non sarà fatta denuncia. Ultima Generazione, attraverso i canali social, ha subito pubblicizzato l’atto dimostrativo al Battistero. “Oggi versiamo sui nostri corpi questa vernice rossa, metafora del sangue del martirio, perché davanti alla crisi climatica scegliamo la vita”. Queste le parole degli attivisti che hanno anche letto alcuni brani dell’Enciclica ‘Laudato Sì’ di Papa Francesco. Fra i cinque deferiti anche uno per il mancato rispetto del foglio di via: si tratta infatti di uno di coloro che avevano partecipato all’incursione di Palazzo Vecchio e che appunto era stato sanzionato con il divieto di tornare a Firenze.
“Credo che la battaglia sull’emergenza ambientale sia una battaglia da fare tutti insieme – ha commentato il sindaco Dario Nardella a margine di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo vecchio in Sala di Lorenzo – , cittadini istituzioni e società civile. Tuttavia credo che attaccare anche solo simbolicamente, senza danni materiali a differenza di quanto accadde con Palazzo Vecchio, il patrimonio culturale sia un messaggio sbagliato. La natura e la cultura sono due sorelle, mettere in discussione una per proteggere l’altra è un messaggio che secondo me non porta consenso dei cittadini e dell’opinione pubblica. Rilancio l’appello ai dimostranti di Ultima generazione: mettete da parte queste forme di protesta e sicuramente ci saranno le condizioni per un dialogo costruttivo e per lavorare tutti insieme. Però non si può offendere, anche solo simbolicamente, il patrimonio culturale per mettere in luce un problema vero che è quello dell’emergenza climatica”.