Spesa prevista 367.259.985 euro già interamente finanziata con fondi statali e PNRR. Ci saranno due parcheggi scambiatori, uno in viale Europa e uno a Bagno a Ripoli da 458 e 374 posti auto
Via libera in consiglio al progetto definitivo della linea 3.2.1 che collegherà piazza della Libertà con Bagno a Ripoli, cambiando per sempre l’assetto dei viali Matteotti e Giovine Italia e prevedendo la costruzione di un nuovo ponte sull’Arno, parallelo al ponte da Verrazzano, che nelle intenzioni del Comune sarà riservato al traffico privato dal momento che la sede stradale di via Poggio Bracciolini, viale Giannotti e Viale Europa sarà quasi completamente occupata dai convogli del tram. Non ci saranno le pensiline tra piazza Libertà e Piazza Beccaria per il no a suo tempo detto dalla Soprintendenza gestione Pessina, ma l’amministrazione spera che la posizione possa essere rivista in sede di progettazione esecutiva anche alla luce dell’entrata in servizio da ieri del nuovo soprintendente Antonella Ranaldi (https://www.lamartinelladifirenze.it/tramvia-per-bagno-a-ripoli-via-libera-in-giunta-al-progetto-definitivo-della-linea-3-2-1/).
“Si conclude – ha detto l’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti – la parte più complessa dell’iter di approvazione. Quando tutta la procedura sarà completata con gli atti del consiglio andremo verso la contrattualizzazione che prevede da parte del concessionario la redazione del progetto esecutivo e a seguire l’avvio dei lavori”. Tra le modifiche allo strumento urbanistico quelle relative all’ampliamento del parcheggio scambiatore di viale Europa, alla riduzione del vincolo cimiteriale, alla realizzazione del nuovo ponte. “Il sistema tranviario è un tassello importante della nostra visione della mobilità e della città – ha ribadito l’assessore –: rappresenta infatti un sistema di trasporto pubblico efficiente ed efficace che si integra con altri interventi con un grande obiettivo, ovvero un cambiamento di mentalità e di abitudini in materia di mobilità”.
La linea 3.2.1 si sviluppa su 7,2 chilometri con 17 fermate. Si collega al sistema tranviario in piazza della Libertà con il capolinea previsto su un piccolo tronco posizionato lungo viale Don Minzoni, già inseriti nel progetto della linea Fortezza-San Marco attualmente in costruzione. Dalla piazza la linea imbocca viale Matteotti, percorre i viali di circonvallazione fino a viale Giovine Italia, per proseguire sui lungarni Pecori Giraldi, del Tempio e Cristoforo Colombo. Superato il Ponte da Verrazzano il tracciato continua in via Poggio Bracciolini, viale Giannotti, viale Europa e via Pian di Ripoli, fino a svoltare in via Granacci e arrivare al capolinea di Bagno a Ripoli dove sorgerà anche il deposito. Tra le opere previste anche il nuovo ponte a monte del Ponte da Verrazzano (tre corsie veicolari, piste ciclabili e marciapiedi che collegherà le due rive dell’Arno all’altezza da un lato dell’intersezione tra lungarno Aldo Moro e via Minghetti e dall’altro lato dell’incrocio tra via Villamagna e via Lapo da Castigliochio), due parcheggi scambiatori (uno in viale Europa e uno nel Comune di Bagno a Ripoli con rispettivamente 458 e 374 posti auto).
L’area interessata dall’intervento comprensiva di opere tranviarie, interventi di riqualificazione urbana, parcheggi scambiatori e deposito è di circa 450.000 metri quadri. I tratti inerbiti sono circa il 37% del totale tra questi piazzale Donatello, viale Giovine Italia, i lungarni, via Pian di Ripoli). Spesa prevista 367.259.985 euro già interamente finanziata con fondi statali e PNRR, fondi regionali e comunali (sia Firenze che Bagno a Ripoli) e una quota di risorse privati nell’ambito della concessione del Project Financing. L’importo complessivo è così suddiviso: circa il 20% per le sistemazioni urbane, circa il 10% per spostamento e sostituzione dei sottoservizi, circa il 70% per l’intervento tranviario vero e proprio, ovvero sede, deposito e tram anche a servizio della linea Libertà-Campo Marte-Rovezzano, opere d’arte come il ponte.
Scettiche le opposizioni che hanno parlato di posti auto che scompariranno e soprattutto dell’impatto che avrà il nuovo ponte sull’Arno. Ma anche i costi della nuova linea, giudicati troppo alti rispetto ai benefici, e pure la “vetustà” del progetto.