E’ la principale novità del piano straordinario al quale sta lavorando il Comune per l’estate 2023. Nardella: “Si tutela il centro storico e si promuovono i quartieri periferici”. FdI: “E’ un azzardo”
Tavolini straordinari nel 2023 ma soltanto fuori dal centro storico. Il Comune ha deciso di concedere per la prossima estate la possibilità di mettere sedie e tavolini fuori dai locali ma solo nelle strade e nelle piazze non comprese nell’area Unesco. Il piano straordinario 2023 a cui sta lavorando l’assessore al commercio e alle attività produttive Giovanni Bettarini permetterà – da giugno a novembre – ai locali fuori dall’area del centro storico di tenere fuori sedie e tavolini. L’obiettivo è approvare gli atti necessari al nuovo piano straordinario entro le prossime settimane per partire con le concessioni straordinarie il ponte del 2 giugno e mantenerle fino al ponte dei morti a novembre. La nuova regolamentazione si basa su quella straordinaria che era stato studiata lo scorso anno per il ristoro all’aperto, ma riammetterà la possibilità di richiedere il suolo pubblico solo alle attività non in area Unesco. Restano ovviamente in vigore le concessioni rilasciate in base al regime ordinario sia in centro storico che fuori.
“Si tratta di un piano assolutamente innovativo – commenta il sindaco Dario nardella – perché da un lato tutela il centro storico e dall’altro promuove i quartieri periferici. Grazie al lavoro dell’assessore Bettarini e degli uffici e grazie alla concertazione con le associazioni di categoria, useremo questo piano come leva per riequilibrare i flussi tra centro e periferie e per dare occasioni di vitalità e promozione sociale nelle aree più marginali”.
In base al piano straordinario 2023 potranno essere rilasciate in città concessioni straordinarie fuori dall’area Unesco, dove le autorizzazioni emesse nel 2022 (lo scorso anno fuori dall’area Unesco furono circa 350 le attività che fecero richiesta) sono state giudicate positive e hanno ravvivato luoghi e spazi all’aperto. Tutte le occupazioni saranno soggette al pagamento della concessione suolo pubblico e saranno previste pesanti sanzioni a chi non rispetta il piano. L’occupazione potrà essere concessa sullo spazio antistante l’esercizio commerciale, non potrà essere sul lato opposto della carreggiata rispetto all’ingresso dell’esercizio e dovrà garantire il passaggio dei veicoli e dei mezzi di soccorso e lasciare libera una carreggiata di almeno 3,5 metri. L’occupazione dei marciapiedi sarà consentita solo nel caso di larghezza dello stesso superiore ai due metri e mezzo con tavolini aderenti al fabbricato e con almeno un metro e mezzo di spazio al passaggio. Sarà ammesso l’ombrellone, in tinta unita preferibilmente marrone o in tonalità compatibile con il contesto, purché sia rimovibile la sera e non ostruisca la segnaletica stradale e gli impianti semaforici. Quest’anno potranno presentare domanda di suolo pubblico straordinario solamente gli esercizi di somministrazione fuori dall’area Unesco (compresi chioschi in aree verdi e giardini).
“Abbiamo valutato di concedere la possibilità di tenere in forma straordinaria sedie e tavolini fuori dai locali per promuovere le attività fuori dal centro storico, al momento meno frequentato dai turisti – aggiunge Bettarini. Secondo i dati raccolti lo scorso anno, i tavolini all’aperto hanno ravvivato strade e piazze meno frequentate dei quartieri fuori dal centro, rendendole più sicure, più vive e più frequentate, e portando così benefici anche ad attività più periferiche e non coinvolte dalla ripresa del turismo”.
Escludere il centro storico dal piano secondo Fratelli d’Italia è “un azzardo” commentano perplessi Alessandro Draghi e Jacopo Cellai che poi aggiungono: “È necessario agevolare gli esercenti (perfino in area Unesco) che non hanno attualmente tavolini all’esterno; doveroso che siano ammoniti e poi sanzionate le attività che ottengono spazi aggiuntivi ma che poi occupano il suolo pubblico con altre tipologie di oggetti, a discapito del decoro e a danno dei residenti che soffrono penuria di posti auto, nonché un limite di orario, dopo le 23 durante i giorni feriali e le 24 nei giorni festivi non reputiamo adatti le concessioni esterne. Quest’ultimo sarà stabilito dal disciplinare che è di competenza della Giunta non del Consiglio”.