Altro salto della quaglia per il consigliere regionale che aveva abbandonato il Pd per abbracciare Italia Viva e assicurarsi il seggio in Regione. E c’è già chi mormora che un altro ‘Big’ fiorentino potrebbe fare la stessa scelta
Dal Pd a Italia Viva. E adesso con un doppio salto carpiato da fare invidia a Cagnotto e di Biasi l’approdo in Forza Italia. Maurizio Sguanci, consigliere regionale di Iv e ( si spera ancora per poco) presidente del Quartiere 1, lui assicura che già domani si dimetterà ma chi può esserne certo a questo punto… passa armi e bagagli agli Azzurri con la stessa tranquillità e facilità con la quale aveva abbandonato i Dem per andare a rinforzare il partito di Matteo Renzi. L’annuncio questa mattina via social naturalmente con bella foto di Sguanci che stringe la mano a Marco Stella (capogruppo in Regione) e ad Antonio Tajani (segretario nazionale) che tra una crisi e l’altra ha trovato il tempo per fare un salto a Firenze e ufficializzare il passaggio. Con tanti saluti e pochissimo rispetto per l’elettorato che lo aveva votato in primissima istanza e del quale al “baldo” presidente frega meno di zero.
Così, per assurdo, ma mica poi tanto il centrodestra fiorentino potrebbe aver pescato dal cilindro il candidato valido da opporre in vista delle amministrative del maggio prossimo che in città a questo punto potrebbe anche riservare clamorose sorprese. Lui dice: “Sarò sincerò e sintetico. Non è stata una scelta utilitaristica. Non mi è stato promesso niente. Ero Presidente del Quartiere e domani mi dimetto. Sedevo nei banchi della maggioranza e da domani siederò all’opposizione. È stata una scelta di campo”. Ma si fa una fatica tremenda a credergli soprattutto alla luce del precedente salto della quaglia per il quale più volte erano state chieste le dimissioni rimaste però fino a questo momento lettera morta.
E la politica fiorentina in questi primi giorni di agosto va letteralmente in subbuglio. Italia Viva definisce quella di Sguanci “scelta sbagliata. Noi abbiamo eletto Sguanci con i voti di Italia Viva per stare in maggioranza. Prendiamo atto della scelta di passare a destra, noi rimaniamo al centro”. Giani: “Stupito da Sguanci, mi aveva ribadito fiducia. Sono rimasto molto sorpreso perché proprio in occasione del piano regionale di sviluppo, quindi la scorsa settimana, avevo avuto con lui una lunga chiacchierata e non solo mi confermava la fiducia, ma mi esprimeva forte apprezzamento per il lavoro della giunta”. Secondo il governatore toscano, dietro il cambio di casacca del consigliere regionale, non c’è alcuna manovra del leader di Iv Matteo Renzi. “Non penso, non è nelle caratteristiche di Renzi questo genere di manovre politiche”. Il Pd, che fino a questo momento su tutta la vicenda Sguanci (passaggio a IV, candidatura alle regionali 2020 ed elezione a consigliere) era rimasto in sonno esce dal letargo e presenta una mozione di sfiducia al Q1 oltre a parlare di “scelta inqualificabile, scellerata e tutta personale di Sguanci è stata fatta in assoluta solitudine, senza alcun confronto ed esclusivamente in un’ottica di interesse personale”. Indignazione è espressa da tutti gli altri presidenti di Quartiere: Michele Pierguidi (Quartiere 2), Serena Perini (Quartiere 3), Mirko Dormentoni (Quartiere 4) e Cristiano Balli (Quartiere 5): “un presidente che è passato dall’altra parte del campo politico e che non si è evidentemente preoccupato delle conseguenze per il Quartiere 1 e per i suoi cittadini”.
Per Erica Mazzetti, deputato azzurro di Prato, invece “Forza Italia si conferma vero centro attrattivo, quello che da trent’anni rappresenta i valori liberali, moderati, garantisti, cristiani e riformisti, come dimostra un nuovo ingresso di peso come quello del consigliere regionale Maurizio Sguanci. E’ un nuovo innesto dall’ormai quinto polo, dopo che abbiamo aperto le danze proprio noi a Prato, con ingressi importanti che già si sono messi a disposizione e al lavoro. Stiamo dando seguito, con continuità e con un capillare lavoro di territorio, alle idee geniali e rivoluzionarie di Silvio Berlusconi: i risultati arrivano”. E chissà che questo non sia un prologo per l’arrivo più avanti di un altro “big” della politica fiorentina che è stato sempre considerato come il naturale proseguimento dell’esperienza forzista dopo Berlusconi con il quale peraltro nonostante l’apparente diversità degli schieramenti ha sempre avuto un particolare “feeling” accentuatosi anche per via delle vicende giudiziarie che li hanno visti protagonisti entrambi anche se in tempi diversi.