Il Sottosegretario alla Cultura intervistato da Stefano Zurlo al Principe di Piemonte di Viareggio. “Provvedimento ingiusto”. Poi il siluro a Schmidt e ai direttori stranieri dei musei
“Il libro di Vannacci, che io ho letto, non è mai volgare ma è pieno di cose di buonsenso. Il generale ha le stesse idee di Papa Francesco sulle unioni gay e della chiesa sull’omosessualità”. Il ciclone Vittorio Sgarbi si abbatte con forza al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio. Intervistato dall’inviato de “Il Giornale” Stefano Zurlo nel quadro degli “Incontri al Principe” il notissimo critico d’arte e sottosegretario alla Cultura entra in tackle durissimo su uno degli argomenti di polemica più forti degli ultimi giorni per prendere le difese dell’altissimo ufficiale destituito dall’incarico di comandante dell’Istituto geografico Militare di Firenze a seguito delle frasi omofobe riportate in un suo libro autoprodotto.
“Crosetto ha detto farneticazioni – ha aggiunto Sgarbi presentatosi con il costume tipico di Arpino, piccolo comune in provincia di Frosinone di cui è sindaco -. C’è una morale che prevale sulle opinioni che uno può avere, anche sbagliate. Ho parlato a lungo con Crosetto. C’è stato un equivoco, nel senso che, secondo me, il ministro non ha letto subito il libro. Il provvedimento disciplinare me non è stato giusto. Ma sembra che sia stato un percorso perverso per cui mettendosi così chiaramente contro di lui, Crosetto ha limitato i danni dell’azione che poteva venire dalla gerarchia militare. Il male minore, io l’ho mezzo interpretato così”. Fuori dal Grand Hotel circa un centinaio di persone che non sono riuscite a trovare posto all’interno della sala allestita. “ “Tutta la destra, gli elettori di destra – ha continuato – stanno con Vannacci e guardano con preoccupazione al fatto che la misura presa da Crosetto piaccia al Pd. Le idee che il generale esprime nel libro sono quelle per cui la destra ha vinto le elezioni. Quando leggeranno il libro, il caso si sgonfierà”. Poi, per chiarire ancora meglio il concetto ricordando Denny Méndez, prima Miss Italia nera incoronata nel 1996: “Fui il primo a dire che quella miss Italia nera era una bella ragazza ma, dissi, non è miss Italia, cioè, l’Italia ha una identità che è quella che vediamo qui. Un nero che è fra noi appartiene al suo mondo ed è da noi integrato”.
Non vanno meglio le cose per i direttori stranieri dei grandi musei italiani che Sgarbi assolutamente non vuole. “Siamo arrivati noi e se ne vanno loro. Perché devo mettere un direttore straniero agli Uffizi? Si è mai visto uno straniero al Louvre? È una stagione finita. A Brera sicuramente quello che c’è non ci sarà più, a Firenze quello che c’è non ci sarà più, a Napoli quello che c’è non ci sarà più. Non lasceranno traccia”. Anche se poi riconosce che l’intuizione di Eike Schmidt con Chiara Ferragni influencer degli Uffizi è stata buona. L’ultimo strale è per il sindaco viareggino Giorgio Del Ghingaro e il suo progetto di riqualificazione del belvedere Puccini a Torre del Lago fortemente osteggiato dal critico-sottosegretario. “Tutti i giorni manderò un ispettore per vedere come lo stanno distruggendo”.