Al “summit” dei 19 convocato per discutere il rilancio del capoluogo toscano dopo l’emergenza Coronavirus, il sindaco Nardella lancia un messaggio preciso: “Firenze c’è”. Una delegazione speciale andrà in giro per il mondo per stringere alleanze e nuove collaborazioni
Settembre per Firenze sarà il mese della rinascita. Con la sfilata di Dolce e Gabbana il 2 e il 3 settembre per la quale le attese sono già altissime e con il Gran Premio di Formula 1 al Mugello (secondo Gp italiano inserito nel calendario della Fia una settimana dopo Monza), città metropolitana, sulla quale gli operatori turistici e alberghieri puntano molto per fare ripartire la città il suo hinterland. Con le iniziative in campo musicale e culturale, con la ripresa delle mostre e dei musei.
Ne è convinto il sindaco Dario Nardella che questa mattina, in un Salone dei Cinquecento tirato a lucido, ha ospitato ben 19 ambasciatori provenienti da ogni parte del mondo nel summit organizzato per discutere il rilancio del capoluogo toscano dopo l’emergenza Coronavirus. E il messaggio finale è ben preciso: “Firenze c’è”.
Oltre alla questione sanitaria, nel corso dei lavori si è parlato del ruolo che hanno in Toscana le imprese dei Paesi rappresentati dai diplomatici ed è stata anche accennata una nuova filosofia dei gemellaggi che non riflettano più il vecchio schema fatto di viaggi e scambi culturali, ma siano vere e proprie cooperazioni nel settore economico, scientifico e della ricerca tra le città. Annunciata anche la costituzione di una delegazione speciale composta da istituzioni pubbliche, imprese dell’area metropolitana, Fondazione Cr Firenze, università e centri di ricerca che visiterà le principali capitali del mondo e avrà il compito non soltanto di chiedere aiuto ma di stringere nuove alleanze e collaborazioni. Questa “missione globale” partirà non appena l’emergenza sarà terminata.
“Firenze – ha detto Nardella – oggi ha parlato al mondo e anzitutto abbiamo insistito sul fatto che Firenze e la Toscana, dal punto di vista del virus, dell’epidemia, sono sicure. Dobbiamo dare questo messaggio agli italiani, agli europei e spero anche ai cittadini degli altri Paesi. Abbiamo chiesto agli ambasciatori di aiutarci ad aprire nuove università straniere, che si aggiungerebbero alle 54 già presenti in città, e centri di ricerca per lavorare insieme su tutto il campo dell’alta formazione”.
All’incontro, coordinato dal consigliere Marco Del Panta delegato per le Relazioni internazionali, hanno partecipato tra gli altri, la sottosegretaria al Turismo Lorenza Bonaccorsi, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il direttore delle maxi emergenze nell’Azienda Usl Toscana Centro Federico Gelli, il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai e l’ad di Pitti Immagine Raffaello Napoleone. Presente anche il prefetto Laura Lega.
“Noi confidiamo molto – ha concluso il primo cittadino fiorentino – in un settembre che possa restituire la prima vera finestra di ripartenza, anche per dare una risposta alla difficile situazione economica e lavorativa. Questo appuntamento è servito anche per far vedere che Firenze c’è, si rimbocca le maniche, sta investendo sulle relazioni internazionali, sui grandi eventi, sull’attrazione degli investimenti e dei turisti: e abbiamo visto da parte di tutti questi paesi grandissimo interesse. E’ la conferma che per questi paesi Firenze è una delle mete più importanti d’Italia. E’ una delle città dove investimenti e attenzione culturale saranno dirottati e concentrati per la fase di rilancio dopo la pandemia”.