Presentato oggi in Palazzo vecchio il progetto che riunisce in bellissima alleanza Comune, Regione, Università e Fondazione CR
Una città a misura di anziano, che parte da Montedomini e che prevede numerosi altri progetti da realizzare progressivamente, nel corso del tempo. L’iniziativa congiunta, che coinvolge Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Regione Toscana ed Università di Firenze, riuniti in quella che intende essere una vera e propria ‘alleanza ’per Firenze e per i suoi anziani, è stata presentata questa mattina in Palazzo Vecchio da Sara Funaro, l’Assessore al Welfare del Comune di Firenze, Luigi Paccosi, Presidente dell’A.s.p. Montedomini, e Andrea Ungar, Professore ordinario di Geriatria dell’Università di Firenze. “Questa iniziativa offre una preziosa occasione di studio, approfondimento e riflessione sugli anziani – ha detto l’assessore a Welfare Sara Funaro -, nella quale sono coinvolti Montedomini e i vari attori istituzionali che si occupano di anziani. Il focus sarà sui servizi di oggi e del futuro agli anziani. La pandemia ci ha insegnato ancora di più quanto sia importante la centralità dei servizi a domicilio: la casa come primo luogo di cura e poi tutte le forme di coabitazione, dove la socializzazione che viene praticata è di forte aiuto per la salute degli anziani. Il Villaggio Montedomini è una sfida del programma di mandato del sindaco Nardella e un’operazione alla quale teniamo particolarmente perché crediamo che sia la risposta giusta da dare ai nostri anziani, con i vari servizi sociali e sociosanitari correlati”.
Il primo passo è la creazione del ‘Villaggio Montedomini’, che si innesta nell’idea di una Firenze a misura di anziano. Un percorso che, prevede una profonda ristrutturazione dei servizi – a partire dalle strutture socio sanitarie esistenti – e la creazione di un co-housing, con la previsione di realizzare di 40 appartamenti per anziani fragili in una porzione di area della struttura non utilizzata da tempo (accesso via Thouar). Un piano già partito a livello progettuale che può contare su un finanziamento messo a disposizione dalla compartecipazione tra Montedomini, Fondazione Ente CRF, Regione Toscana e Comune di Firenze. Oltre agli appartamenti è poi prevista la ristrutturazione del teatro interno e la creazione di un nuovo giardino, che sarà a disposizione dei cittadini. Inoltre, sempre all’interno della struttura, saranno ancora presenti i servizi sociosanitari della Società della salute, integrati però da progetti di telemedicina e teleassistenza, sia per ospiti che utilizzabili dalla popolazione.
“Un’alleanza fra le grandi Istituzioni della Città per dare risposte efficaci ed innovative per il benessere dei nostri anziani, credo sia un segnale importante soprattutto dopo quello che hanno passato negli ultimi due anni – ha aggiunto Paccosi -. Firenze ha sempre avuto cura delle persone più fragili, adesso c’è bisogno di unire le forze perché intorno a Montedomini, si crei un modello nuovo di vicinanza e di cura agli anziani che sia di esempio per tutto il mondo. Il Villaggio Montedomini può essere un progetto all’avanguardia da replicare in altri contesti dove l’anziano può trovare un luogo bello, per vivere in serenità all’interno di un contesto accogliente e protetto”. Una serie di passi dunque che, intendono essere propedeutici ad una nuova visione integrata dell’assistenza all’anziano, con terapie ed approcci innovativi (terapia assistita con animali, approccio nutrizionale al paziente con disfagia ed altro ancora). Compresa quell’integrazione con l’ospedale del territorio, che a Firenze è già concreta grazie al progetto Girot, attivato durante la fase più acuta della pandemia e che ha permesso di evitare molti ricoveri di anziani ospiti in Rsa.
“Sono molto contento di rappresentare l’Università degli Studi di Firenze in questo progetto anche perché l’approccio geriatrico, l’approccio omnicomprensivo all’anziano fa parte della nostra scuola da quando è stata fondata dal Professor Antonini negli anni Cinquanta – ha detto Andrea Ungar -. Le sue idee erano così pionieristiche che le stiamo ancora sviluppando: l’approccio alla funzione, al mantenimento dell’autonomia, all’integrazione socio-sanitaria, all’ospedale a misura di anziano e all’ospedalizzazione domiciliare, la presenza di strutture che integrino l’assistenza, la socialità. Curare i nostri pazienti non tanto per la patologia sottostante ma per mantenere la loro autonomia: questo è il nostro obiettivo ed in presenza di una disabilità noi dobbiamo mettere in campo tutta una serie di opportunità per mantenere l’autonomia residua oppure ridurre le difficoltà sociali che un paziente con disabilità ha”.
Contenuti è progetti di questa ‘alleanza’ saranno al centro di un incontro in programma il 4 maggio, alle 15:30 nell’Auditorium della Fondazione CR Firenze.