Ieri l’inaugurazione dell’installazione con Albanese e Pierguidi. Proseguono in tutta la città le iniziative di sensibilizzazione. Poster degli Ingegneri con i loro volti e un cartello: “Io sono Giulia”
Un grande pannello con scritto “scusate il rumore, ci state ammazzando” con a fianco dei targhette e nastri per ricordare le vittime di femminicidi all’ingresso dei giardini di Campo di Marte. L’installazione è stata inaugurata ieri mattina dall’assessora a diritti e pari opportunità Benedetta Albanese e dal presidente del Q2 Michele Pierguidi insieme agli studenti della Dino Compagni e agli Educatori di Strada.
“Sensibilizzare, ricordare, lavorare ogni giorno contro la violenza di genere” ha detto l’assessora Albanese. “Serve un moto di riscatto collettivo per combattere insieme la piaga dei femminicidi. Numerosi gli eventi che abbiamo messo in piedi già dai primi di novembre, fra cui anche la staffetta che dai 5 quartieri è arrivata in piazza Signoria dove è stata installata provvisoriamente una panchina rossa. Oggi (ieri ndr) abbiamo inaugurato con gli studenti quest’opera a Campo di Marte e nuove panchine rosse. Sabato alle 12.30 faremo tutti insieme ‘un minuto di rumore’ in piazza della Signoria e molte altre iniziative nel resto della città che continueranno anche a dicembre. Contro la violenza non ci fermiamo mai”.
Ma l’installazione ai Giardini di Campo di Marte è solo una fra le tante iniziative per la giornata contro la violenza sulle donne in città. Da segnalare il progetto di poster art in Piazza IV Novembre del Q5 fino alla Festa della Liberazione a cura delle street artists Lediesis, celebri per le loro Superwomen: le artiste interverranno su un primo pannello di proprietà del Comune incentrando le loro opere sulla promozione delle pari opportunità e dei diritti delle donne per poi farne in tutto sei, tutte con figure di donne che hanno ispirato e ispirano ancora le nuove generazioni. Oggi inoltre, nell’ambito del Festival dei Diritti, ci sarà anche l’evento finale del Femfestival al Caffè Letterario Le Murate alle 18 con l’esecuzione dei brani finalisti del Concorso di Composizione 2023 e del brano vincitore del Femfestival Hub 2022.
Da segnalare anche la due giorni di partecipazione e confronto sull’urbanistica di genere grazie a “Facciamoci spazio. La vita delle donne in città”. L’evento, aperto a tutte le donne, è in programma venerdì 1 e sabato 2 dicembre 2023, nella sala Ketty La Rocca del MAD – Murate Art District di Firenze (piazza delle Murate). L’iniziativa è organizzata dal MAD e da Sociolab nell’ambito del Festival dei Diritti del Comune. Martedì 5 dicembre inoltre presso la sede della RFK – Robert F. Kennedy Human Rights – Italia (via Ghibellina, 12/A) si svolgerà un incontro dal titolo “Giustizia riparativa e tutela dei diritti: sfide e prospettive”. L’evento organizzato dall’Associazione Robert F. Kennedy Foundation of Italy onlus, è volto ad analizzare la giustizia riparativa come strumento in grado di attivare diritti e le sue declinazioni nei casi di violenza di genere, alla presenza di esperti di diritto e docenti. L’iniziativa si svolgerà nell’ambito del Festival dei Diritti.
E ancora: gli ingegneri fiorentini hanno realizzato un poster/collage con i loro volti mentre espongono un cartello con su scritto “Io sono Giulia”. “Giulia è nostra sorella, figlia, amica, madre e collega: Giulia è ognuno di noi. #IosonoGiulia” è il messaggio che lanciano gli ingegneri. Il poster si trova sul sito online dell’Ordine e verrà veicolato tramite newsletter. L’iniziativa, partita da Firenze, verrà seguita da altre simili dei vari ordini territoriali. Infine il Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG) e l’Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per combattere la violenza di genere in tutte le sue manifestazioni: dalla violenza fisica e sessuale alla violenza economica, psicologica, verbale, allo stalking e al revenge porn. Le attività previste dal protocollo includono il sostegno psicologico gratuito di dieci incontri con le proprie professioniste, in presenza o remoto, facendosi quindi carico delle spese che non riescono a sostenere , l’organizzazione di eventi formativi, e la divulgazione di informazioni sulla violenza di genere. Particolare attenzione sarà rivolta alla promozione di un linguaggio inclusivo nei social network e nei mass media, per rappresentare tutte le soggettività e identità.