Il sindaco Nardella va avanti nella sua proposta ma incassa il No della Flc-Cgil che si dice “sconcertata”: “Pensi alla riapertura di settembre”
“In Italia è stato riaperto tutto, ma le scuole no. Continuo a non capire e sono rimasto stupito da questo niet arrivato da varie parti”.
A Margine della presentazione di “Rinasce Firenze”, questa mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il sindaco Dario Nardella torna sulla polemica ingeneratasi dopo la proposta del viceministro all’Istruzione Anna Ascani di organizzare un ultimo giorno di scuola alla fine dell’anno e annuncia che ha dato la disponibilità “affinché a Firenze si trovi il modo per consentire ai nostri ragazzi di salutarsi”. “Mi spiace – ha continuato – che il governo non abbia sufficiente coraggio per fare un passo piccolo. Continuo a non capire cosa abbiano di diverso gli studenti italiani rispetto a quelli degli altri Paesi europei”.
E subito parte l’affondo diretto al Comitato Tecnico Scientifico che si è opposto alla proposta: “A ciascuno il suo – prosegue -: il comitato tecnico scientifico ha detto di no, neanche per un giorno o per un’ora. Però io vorrei che il Paese fosse governato da chi è stato eletto per governarlo, non dagli esperti dei comitati tecnici e scientifici, che hanno il compito di dare consulenze, non di prendere decisioni. Quelle le deve prendere la politica: da sindaco sono abituato a fare così”.
Nardella conclude: “Abbiamo pensato a tutti ma continuiamo ad ignorare quello che chiedono de che giustamente pretendono 8 milioni di adolescenti, bambini e ragazzi. Sarà forse perché non votano? Come diceva Giulio Andreotti, a pensar male si spesso si indovina”.
Immediata la reazione della Flc-Cgil di Firenze che esprime “sconcerto” per l’appello di Nardella: “In assenza di adeguate misure di sicurezza – sostiene in una nota il sindacato – l’ultimo giorno di scuola in presenza, ben lontano dall’essere un ‘passo in avanti’, rappresenterebbe un ‘passo indietro’ rispetto al contenimento del contagio e si configurerebbe come un atto non certo responsabile. Piuttosto ribadiamo al sindaco Nardella la necessità di coinvolgere il mondo della scuola in un’ampia e ragionata discussione su ciò che sarà necessario per la riapertura a settembre”.