La lista civica è l’espressione dei diversi comitati spontanei di cittadini sorti in questi mesi contro degrado, insicurezza, qualità della vita: “Vogliamo scrivere la parola fine alla vendita di beni pubblici a scopi turistici”
Riportare le persone al centro della vita della città, non più come espressione di un partito o di un movimento. Ma come patrimonio di esperienze da mettere al servizio di tutti. E come primo passo il battesimo, questo pomeriggio al Caffè Letterario delle Murate. Quello successivo naturalmente sarà la discesa in campo alle amministrative di giugno con un programma e un parterre di candidati di tutto rispetto capaci di affrontare direttamente i problemi della città portando il loro contributo di sentinelle del territorio. “Ri-Bella Firenze”, la lista civica nata dalla rete di comitati di cittadini sorti spontaneamente in questi anni sui social, nei rioni e nei quartieri, si presenta così. Già trovato il candidato sindaco, Francesca Marrazza presidente e portavoce del Comitato Vitabilità che da oltre un anno si batte contro il restyling del Campo di Marte collegato a quello dello stadio Franchi.
“La nostra formazione – spiega – nasce dalle esperienze dei comitati e delle associazioni che hanno contestato e contrastato la politiche delle ultime giunte. Siamo stanchi di vedere la nostra città imbruttirsi, degradarsi, diventare aliena per chi la abita. Adesso è venuto il momento di dire basta, basta con tutto ciò”. Ben chiari e definiti i punti del programma ai quali si ispirerà durante la campagna elettorale che già si preannuncia torrida: sicurezza, residenza, accoglienza, stop alla svendita di beni comunali e servizi pubblici a fini turistici tanto per cominciare. “Firenze – continua – con una popolazione di 360.000 persone, è ai primi posti per reati predatori, come risulta dalla classifica del Sole 24h. Firenze è al sesto posto per danneggiamenti, al quarto per furti e rapine. Comparata con Roma, la supera per furti, rapine, violenze sessuali, lesioni dolose e danneggiamenti. Firenze è al primo posto per consumo di eroina”.
Ma non basta. Uno degli impegni principali di Ri-Bella Firenze sarà quello di un nuovo Piano Operativo Comunale e di un nuovo piano di mobilità partecipati. “Vogliamo scrivere la parola fine al faldone della vendita dei beni pubblici a fini turistici o simili – aggiunge – per privilegiare un’edilizia civile che riporti il mercato a prezzi ragionevoli. Anche il sistema degli affitti andrà rivisto per consentire agli studenti universitari di poter abitare in città. Firenze ha bisogno di un nuovo piano casa, pensato sulle esigenze dei suoi cittadini, senza più espellere dal centro e dai rioni coloro che sono più vecchi e più poveri. Dobbiamo aiutare il commercio a diversificarsi, soprattutto nel centro storico diventato un unico mangificio, solo per stranieri. Se vogliamo recuperare una Firenze bella dobbiamo far tornare in centro i fiorentini che devono trovare un ambiente che li accolga e non li faccia sentire stranieri a casa ma soprattutto non li spenni con prodotti di discutibile qualità. Il centro deve tornare ad essere il salotto buono della nostra casa cittadina, luogo di incontri tra culture diverse che amino godere della bellezza, dell’eleganza e della socialità educata”.
E poi ancora “no” allo scudo verde come la città dei 15 minuti, preferendo una città verde per davvero e a misura d’uomo. Ciascun rione dovrà essere centro di vita civile e amministrativa, religiosa e associativa. Si dovranno potenziare gli strumenti di partecipazione esistenti, a partire dai consigli di quartiere, che dovranno ritornare determinanti. Si dovranno anche adottare strumenti innovativi di democrazia diretta, come i referendum propositivi vincolanti e senza quorum, sull’esempio di quanto realizzato in altre città e viene raccomandato in sede europea. “Siamo stanchi di tornate elettorali intese come delle vere e proprie battaglie tra gladiatori con poca dialettica e molti colpi bassi, con il risultato che il vincitore crede di essere diventato il Signore di Firenze. Vincere delle elezioni democratiche non significa vincere il potere assoluto ed essere il padrone della città. Gli elettori votano un’idea di città, un fil rouge, che l’amministratore dovrà seguire nel suo mandato. Questo comporta che chi vince trovi una sintesi delle posizioni espresse dal voto. Il Sindaco non può essere un ‘boss’ deve essere un Leader che sappia condurre la comunità verso la città desiderata. Vogliamo una Firenze Bella di nuovo, da vivere e da godere”.