Il Carroccio torna ad attaccare Eugenio Giani per una foto che lo ritrae a cena con l’ex capo dei vigilini Nicola Raimondo. La replica del presidente del Consiglio regionale: “Era un evento pubblico, per l’inaugurazione di un locale”
“Chiediamo chiarezza sui rapporti con Nicola Raimondo figura chiave della prima parte dell’indagine ed ex capo dei vigilini Sas”. La Lega va pesantemente all’attacco di Eugenio Giani, candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione, e torna a chiedere un Consiglio comunale straordinario nel quale l’attuale presidente del Consiglio Regionale venga a riferire sullo scandalo che ha interessato la Società partecipata del Comune per la quale l’inchiesta si è chiusa giusto una settimana fa.
Ma il Carroccio non si ferma e annuncia anche l’intenzione, dove non dovessero arrivare risposte dall’amministrazione Nardella, di far arrivare la questione direttamente a Roma in Parlamento attraverso una interrogazione ad hoc.
“E’ emersa una foto”, attacca il capogruppo leghista a Palazzo Vecchio Federico Bussolin che insieme al consigliere Andrea Asciuti, l’onorevole Guglielmo Picchi ed il segretario provinciale Alessandro Scipioni hanno tenuto una conferenza stampa all’aperto in via dei Gondi, “che ritrae il presidente del Consiglio regionale con Raimondo. A questo punto chiediamo delle semplici domande: è tornato il presidente Giani a cena con Raimondo, ad esempio il 1° gennaio 2020? Basta anche smentire. Ringraziamo il comandante Casale per aver istituito un reparto anticrimine, vero attore protagonista per l’avvio delle indagini assieme ai parcheggiatori abusivi altro che l’amministrazione a cui chiediamo di esporre anche un semplice foglio di carta: la testimonianza che vanno dicendo da diverso tempo e cioè che è grazie alla giunta che sono state avviate le indagini”.
Affermazioni non proprio leggere quelle utilizzate dagli esponenti del Carroccio i quali ribadiscono che l’obiettivo non è la verità giudiziaria che però sottolineano comunque “arriverà”. “Noi vogliamo trasparenza – aggiunge Picchi – , vogliamo chiarezza da parte di chi si accinge a candidarsi a un’istituzione importantissima: ancora più importante considerato il momento che stiamo attraversando e che dovrà gestire la fase della ripartenza economica della Toscana. Non ci possono essere ombre. Per cui non è una richiesta solo di curiosità, è un obbligo e come opposizione utilizzeremo tutti gli strumenti a disposizione nel caso in cui non ci dovesse essere una risposta positiva da parte di tutte le persone e di tutte le istituzioni coinvolte fino ad arrivare a richiedere al Prefetto il commissariamento d’ufficio della Sas. Questa società svolge una funzione importante per la città. Crediamo nella buona fede di tutti ma vogliamo trasparenza per i cittadini”.
Conclude Bussolin: “Commissariamento non con le stesse regole del gioco perché commissariare SAS per poi mettere sempre gli amici degli amici non serve a niente. Deve andare di pari passo con un coinvolgimento di tutta l’opposizione nelle nomine dei Consigli di amministrazione perché controllare a posteriori è sempre difficile. Dalle intercettazioni è emerso che chi sapeva non ha comunicato o non ha voluto dire o per paura o per quant’altro”.
Attraverso l’agenzia di stampa Dire la replica di Giani che respinge le insinuazioni del Carroccio: “La Lega fa riferimento ad una cena che presenta come un appuntamento di chissà quale intensità e riservatezza. Guardando la foto mi sono ricordato, in realtà, che potrebbe trattarsi non di una cena privata o con chissà quale complicità, ma di un evento pubblico: l’inaugurazione lo scorso novembre del locale Godo in via Pier Capponi. Ricordo di esserci andato perché invitato dal proprietario del locale. Lo stesso giorno andai anche al museo di San Pancrazio per l’inaugurazione di una mostra. Quella sera feci più cose, come spesso mi capita. Era un’occasione pubblica”.