Questo pomeriggio, a porte chiuse, l’incontro tra il sindaco Nardella, residenti e gestori dei locali per trovare una soluzione alle notti di mala movida
Si svolgerà questo pomeriggio in Sala d’Arme l’atteso incontro tra il sindaco Dario Nardella, i residenti e i commercianti di Santo Spirito per mettere a punto una strategia rispetto alle notti sempre più alcoliche e chiassose della mala movida in piazza e sul sagrato della Basilica. Alla riunione parteciperanno anche l’assessore alla sicurezza Andrea Vannucci, in quello che potrebbe essere il suo ultimo impegno prima dell’approdo sugli scranni del Consiglio Regionale, e il questore Filippo Santarelli. L’incontro si terrà a porte chiuse.
Al primo cittadino i residenti sottoporranno il “decalogo per una convivenza civile” che prevede Stop agli esercizi pubblici a mezzanotte, rafforzamento dei controlli, multe per chi urina, disturba la quiete pubblica e scrive sui muri, presidi di vigili urbani fino alle 5 del mattino, un numero verde del Comune per le urgenze e la decentralizzazione del divertimento in aree meno popolate e comunque fuori dal centro storico. Ma anche la richiesta clamorosa di interdire a tutti il sagrato di Santo Spirito a tutti dalle 19 alle 6 del mattino successivo e proteggerlo con cordoni mobili.
Dal summit insomma dovrebbero finalmente arrivare delle proposte concrete, da mettere subito in pratica per conciliare le istanze di chi abita nella piazza, ogni notte costretto a fare duri conti con gli schiamazzi e a volte anche le minacce degli esagitati ubriachi fradici, e dei gestori che continuano a ripetere di non essere loro il problema tanto da essersi tassati per arruolare steward e per lasciare aperti gratuitamente fino alle 3 del mattino i bagni pubblici. Ma, sostengono, la colpa sarebbe di alcuni gruppi di ragazzotti che arrivano a tarda sera sulle scale della chiesa già brilli e con gli zaini carichi di alcol da consumare. Una cosa però è evidente a tutti: a Santo Spirito non c’è soltanto un problema di disturbo della quiete pubblica ma anche e soprattutto di ordine pubblico. “Santo spirito – dicono ancora i residenti – non è terra di nessuno. Non è assolutamente nornale fare pipì sui muri della chiesa o dei portoni di ingresso delle case, distruggere le auto in sosta, ballare e cantare a squarciagola fino alle 5 del mattino, lanciare bottiglie contro le finestre se qualcuno si azzarda a dire qualcosa”.