La risposta del Comitato che aveva proposto i due quesiti referendari in un primo momento giudicati ammissibili e poi stoppati da Palazzo Vecchio. Torelli: “Saremo sentinelle mobilitate a tutela della città”
La presenza nell’immediato questo pomeriggio in via Mannelli, di fronte alla stazione di Campo di Marte, dove è in fase di realizzazione l’ennesimo studentato di lusso al posto di quello che un tempo era un edificio di proprietà del Comune. Poi, a settembre, la ripresa dell’iniziativa referendaria che si appoggerà a gazebi, altre forme di coinvolgimento delle cittadini, il lancio di una petizione. Tutto questo malgrado il “No” di Palazzo Vecchio allo svolgimento dei due quesiti su studentati di lusso e sulla cancellazione della possibilità di trasformazione urbanistica da direzionale pubblico a privato per immobili con superficie superiore ai 2.000 metri quadrati. Eccole le risposte del Comitato Salviamo Firenze alla decisione “assolutamente inaspettata” del Collegio degli Esperti del Comune che prima aveva detto di sì alla consultazione popolare e poi aveva mutato parere dopo la firma del decreto da parte del sindaco Nardella nel quale in buona sostanza il primo cittadino fiorentino sosteneva di non ravvisare più la necessità del referendum popolare a causa dell’intervento fatto dalla Giunta con le nuove norme sugli studentati.
“Una decisione per noi sorprendente che non trova corrispondenza nel regolamento comunale, non essendoci alcuna aderenza tra la decisione assunta e gli art. 18 e art.12 del regolamento comunale. La rispettiamo comunque e ringraziamo il collegio degli esperti per il loro lavoro ma noi andremo avanti” ha commentato Massimo Torelli, uno dei promotori della consultazione che stamattina a Palazzo Vecchio ha tenuto una conferenza stampa, assieme a Sinistra Progetto Comune e M5S non solo per rispondere a Nardella, ma anche per illustrare le prossime mosse del comitato. E le prossime mosse sono in primis la richiesta formale di avere dal Collegio degli Esperti e dal Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani tutti gli atti trasmessi dalla Giunta e dall’Amministrazione e tutti i verbali elaborati, “visto che dal 23 maggio scorso non c’è stata alcuna comunicazione da parte del Comune e non è stato possibile monitorare e verificare i vari passaggi dell’iter istituzionale”. Quindi al rientro dalle vacanze il nuovo slancio propositivo. “La paura della partecipazione – continua – ha già ottenuto un primo risultato: ha obbligato la Giunta ad assumere i quesiti proposti. Questo lo vogliamo sottolineare visto che sta scomparendo dalla percezione cittadina: Nardella ha dichiarato ed assunto impegni contro le politiche di attrazione di fondi di investimento che lui ha voluto, alimentato negli anni e che stanno stravolgendo Firenze. È tornato sui suoi passi, sconfessando gli anni della sua amministrazione, solo dopo la proposta di Referendum e la mobilitazione studentesca. Il fatto è che, se fosse stato convinto della scelta, l’avrebbe portata immediatamente in Consiglio Comunale, rendendola immediatamente eseguibile come Norme di Salvaguardia. Ma non l’ha fatto e noi lo continuiamo a chiedere”.
Per il Comitato referendario ancora nulla è risolto, anche perché non è chiaro quando e se queste norme saranno votate (fine 2023, inizio 2024, prossima legislatura): nel frattempo, nei prossimi mesi e anni, secondo Salviamo Firenze, decine di immobili rischiano di diventare finti studentati-alberghi, residence di lusso e simili (alcuni per la verità sono già in dirittura d’arrivo, vedi ad esempio la ex clinica di Santa Chiara dove sono nate intere generazioni di fiorentini) . Davanti a questo scenario, il Comitato non smobilita, ma al contrario rilancia una consultazione autogestita per coinvolgere e fare esprimere migliaia di cittadini a sostegno dell’immediata eseguibilità delle norme referendarie. “Confidiamo – conclude Torelli – che rispetto a questo annuncio il sindaco Nardella ci sorprenda ancora, approvando prima le nuove Norme di Salvaguardia. Senza una mobilitazione popolare la situazione non cambia: una città paradiso per i ricchi del mondo e di chi cerca facili profitti sulla pelle di chi lavora e studia, ma non può permettersi i prezzi folli per poter vivere a Firenze. Saremo migliaia di sentinelle mobilitate a tutela della nostra città. Ci impegneremo ad aiutare il Sindaco a cambiare Firenze, se davvero lo vorrà come sta dichiarando. Ci volevano a casa, ci troveranno nelle piazze della nostra città, perché ai problemi sociali non si può rispondere con espedienti burocratici”.
Movimento 5 Stelle e Sinistra Progetto Comune ribadiscono il loro sostegno a Salviamo Firenze. “Non riteniamo – dicono in una nota congiunta – ci siano elementi per avere fiducia politica, rispetto alle garanzie date dal Sindaco e dalla Giunta. Solo alcuni mesi fa il Piano Operativo era stato presentato auspicando una veloce approvazione. Ora non c’è nemmeno una figura con delega specifica individuata. Inoltre la maggioranza in Consiglio comunale ci appare attraversata da divisioni e polemiche. Insomma, dobbiamo garantire la massima pressione possibile sulle istituzioni da parte della cittadinanza”.
E per far vedere che non scherza il Comitato per mercoledì 28 giugno ha organizzato all’Arena Castello la proiezione del film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, fortissima denuncia della speculazione edilizia nell’Italia degli anni Sessanta. Forse molto di più di un semplice simbolo.