Oggi parteciperà alla prima Giunta assieme al sindaco Beppe Sala che l’ha fortemente voluto a casa. Ieri l’arrivederci a Palazzo Vecchio fra tra lacrime e commozione. Deleghe ad interim per Nardella che dice: “Oggi per Tommaso è il giorno della felicità. Scommessa vinta sotto il profilo tecnico e politico amministrativo”
Già da oggi sarà a fianco di Beppe Sala nella prima riunione di Giunta a Palazzo Marino. Ma quella di ieri per Tommaso Sacchi, ormai ex assessore alla cultura di rientro a Milano sua città natale e amatissima nel medesimo ruolo, è stata la giornata più difficile nei suoi quasi otto anni trascorsi in riva all’Arno. La “giornata delle lacrime” come l’ha definita fra lo scherzo e il serio Dario Nardella (ma la commozione di entrambi era evidente), costretto a lasciare andare via uno dei suoi uomini di punta per la richiesta del sindaco meneghino confermato alla quale era difficilissimo poter dire di no ma, forse, anche per un desiderio forte di Sacchi di tornare a casa dopo la lunga parentesi fiorentina. “Non è un addio ma un arrivederci – ha detto Nardella non solo per la volontà di rinsaldare l’asse Milano-Firenze, ma perché Sacchi resta presidente della Fondazione Teatro della Toscana che gestisce anche la Pergola. Oggi non è il tempo delle lacrime, lo abbiamo già fatto tra di noi, ma della felicità per Tommaso e un passaggio che considero come un successo per Firenze e per la sua classe dirigente. E’ stata una scommessa vinta prima sotto il profilo tecnico e poi politico amministrativo. La sua chiamata a Milano, condivisa con l’amico Sala, è il riconoscimento del buon governo della città e della qualità delle nostre proposte culturali”.
Nardella per il momento terrà per sé le deleghe alla cultura, moda, design e relazioni internazionali fino a quando lo riterrà opportuno. Poi eventualmente deciderà. Niente rimpasto di Giunta dunque per il momento. Sacchi fino a Dicembre assicurerà due presenze a settimana a Palazzo Vecchio per favorire la transizione. Anche perché il primo cittadino ha annunciato di non voler essere un assessore nei ritagli di tempo. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con tutte le associazioni culturali fiorentine per un momento di confronto.
“In questi anni ha aggiunto – Nardella – la città è stata dichiarata prima per attività culturali, prima in vivacità culturale, prima in spesa pubblica culturale: tre medaglie che ci sentiamo addosso e che dimostrano come in questi anni abbiamo corso”. “La città – ha sottolineato Sacchi, molto provato dall’emozione – in questi sette anni non si è mai fermata ed è diventata motore di produzione culturale. Lascio una impostazione solida, un sistema di contribuzione triennale alle associazioni culturali che permette loro di programmare iniziative e attività con maggiore tranquillità, la riapertura di una serie di siti dismessi e ora rinati dedicati prioritariamente alla cultura. Non ho rimpianti. Abbiamo fatto tutto quello che avevamo programmato. La chiamata di Sala è arrivata improvvisa e ho deciso in poche ore. Adesso continuerò a collaborare con Firenze da Milano”.