Ultimato l’intervento di restauro grazie a un finanziamento privato. Erano state pesantemente danneggiate dall’alluvione del 1966
Il chiostro di Santa Maria Novella ritorna a splendere con le sei lunette contenute nel lato est, pesantemente danneggiate dall’alluvione del 1966, che adesso si apprestano ad avere una nuova vita attraverso un finissimo e restauro e una nuova illuminazione.
Il progetto è stato interamente finanziato dalla società Rigoni di Asiago insieme a Fondaco srl, società nel settore della consulenza e strategia nella comunicazione associata al recupero e al restauro di opere d’arte e dei beni culturali. “Il complesso di Santa Maria Novella – sottolinea l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – è al centro da alcuni anni di un vasto progetto di valorizzazione e recupero di spazi da destinare in primo luogo all’ampliamento museale, non a caso è qui che nascerà il nuovo museo della lingua italiana. Oggi riportiamo all’antico splendore queste lunette del Chiostro Grande, un lavoro certosino per il quale ringraziamo Rigoni di Asiago che ha creduto nel restauro e che assume ancora più valore in un momento così difficile e incerto per tutto il comparto culturale”.
Del restauro hanno beneficiato anche i cinque ritratti di monaci domenicani situati nella volta a crociera sotto i capitelli presenti tra le lunette. “Continuiamo così – aggiunge Andrea Rigoni, Amministratore Delegato di Rigoni di Asiago – l’iniziativa avviata nel 2015 a Milano per transitare poi a Venezia, Roma e Matera. Sono particolarmente contento che il nome dell’azienda si leghi a questo luogo speciale, cuore della città e teatro di avvenimenti in cui sono transitati uomini illustri tra i quali mi piace ricordare il grande Galileo Galilei. Mi fa piacere condividere con voi questo momento con l’augurio che possa rappresentare un segnale di positività che parta dalla Capitale del Rinascimento per contribuire a fondere le logiche imprenditoriali a quelle della cultura in modo che si traducano in una reciproca forza”.
II Chiostro grande, edificato dal 1340 al 1360, fa parte del convento di Santa Maria Novella ed è il più grande chiostro della città. Il ciclo di affreschi, che si dispiega in 52 lunette, è considerato uno degli esempi più rappresentativi della pittura della Controriforma ed è incentrato sulla vita di San Domenico e altri santi domenicani. “Siamo molto contenti di aver portato a termine il quarto intervento a Firenze – conclude Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia – e di consolidare la collaborazione con il Comune. Desidero sottolineare la sensibilità, anche in un periodo così particolare, di Rigoni di Asiago, protagonista di un impegno serio ed importante che anno dopo anno sta costruendo un “Grand Tour” sempre più apprezzato in favore dell’arte italiana.”