Il sindaco, intervistato sulla trasformazione dell’ex caserma Cavalli, critica l’assemblea svoltasi in Basilica e attacca: “Mai visto dare addosso all’amministrazione da una chiesa”. De Blasi (M5S): “Sostegno a Padre Pagano”
Che questi ultimi mesi del secondo mandato sarebbero stati complicati lo si era capito fin da subito: i due quesiti referendari su affitti brevi e sulla cancellazione della possibilità di trasformazione urbanistica da direzionale pubblico a privato per immobili con superficie superiore ai 2.000 metri quadrati stoppati, poi la delibera contro Airbnb che trascinerà dietro di sé ricorsi al Tar (ultimo quello annunciato da Forza Italia col capogruppo in Regione Marco Stella), gli attacchi continui al Governo sulla sicurezza e da ultimo sul contributo affitti con i tre miliardi stanziati da Palazzo vecchio e coda velenosa “Lo Stato è latitante, li mettiamo noi”. Ma che Dario Nardella andasse alla guerra contro il Priore degli Agostiniani padre Giuseppe Pagano onestamente era ben difficile da prevedere.
La vicenda è quella dell’ex caserma Cavalli di Santo Spirito il cui futuro prevedrebbe la trasformazione in Rsa di lusso (quindi per pochissimi anziani molto facoltosi…) e in una “Senior House”, espressione inglese vagamente dolce per definire un alloggio a pagamento per anziani autosufficienti, dotato di svariati servizi sussidiari compreso un ristorante interno. Anche questo ovviamente per persone che non hanno problemi di pensione minima e di come fare ad arrivare a fine del mese. Trasformazione che andrebbero contro il desiderio sia della comunità agostiniana che degli stessi residenti di creare invece un grande centro di vita religiosa, di cultura e di socialità, a beneficio del quartiere e di tutta la città
Nardella, intervistato da Italia 7, ci è andato giù pesante. «Non sono io, non è la mia amministrazione che ha deciso di cambiare la destinazione urbanistica di quell’immobile, è una decisione che viene dal passato, quell’immobile non è di proprietà del Comune, è di proprietà dello Stato – ha detto — Quindi padre Pagano faccia pure tutte le raccolte di firme che vuole, si rivolga allo Stato italiano e al Demanio dello Stato, e non all’amministrazione comunale visto che noi non vogliamo essere strumentalizzati e attaccati». Nardella se la prende anche con l’assemblea organizzata in basilica il 29 settembre: «Se c’è bisogno di una mano ci siamo, siamo a disposizione – aggiunge – ma non c’è bisogno di usare una chiesa per fare incontri politici con i quali attaccare l’amministrazione comunale: una cosa che in 15 anni della mia vita amministrativa non ho mai visto. E sono anche un po’ stanco di ricevere attacchi ingiustificati da parte di padre Pagano: non ti faccio un attacco sui giornali e poi ti mando una lettera. Padre Pagano il mio numero di telefono ce l’ha”. Ma quell’assemblea di politico aveva ben poco, a parte la contrarietà di tutto un rione all’ennesima trasformazione di un immobile (fra l’altro storico dove sono passate intere generazioni di fiorentini per la cosiddetta visita militare) in struttura per pochi eletti che possono ben pagare.
E le reazioni non si sono fatte attendere. “Incredibile ma vero – attacca pesantemente Roberto De Blasi (M5S) -. Mentre il destino di un luogo di culto del centro storico sta per essere stravolto con la realizzazione di un housing di lusso, il Sindaco va in TV ad accusare il Priore di fare politica. Da rappresentate delle istituzioni mi sento offeso dalle dichiarazioni del Sindaco e porgo tutto il mio sostegno a Padre Pagano per come sta portando avanti la battaglia a difesa della comunità, mettendo a rischio la propria incolumità morale e fisica”. De Blasi, tirato in causa indirettamente dal primo cittadino per la sua presenza all’incontro svoltosi in basilica a fine settembre, rimanda le accuse al mittente: “Posso testimoniare e garantire che di politica non si è parlato, anzi. Sarebbe stata l’occasione per qualcuno del Comune per dare spiegazioni, invece di nascondersi. Trovo abbastanza contraddittorio ed ipocrita che il Sindaco, firmatario del patto del Mediterraneo, frutto di un connubio tra vescovi e sindaci accusi con tanta leggerezza un Prete di far politica. Invito Nardella ad accompagnarmi nella ex caserma Cavalli per una verifica visto che al sottoscritto è stato negato l’accesso. Piuttosto che giudicare un grido di allarme invito tutti gli esponenti della maggioranza ad una riflessione che richiami alla coscienza e alla responsabilità e non agli slogan. Voltarsi dall’altra parte lasciando solo chi soffre, giudicandolo, lo trovo davvero imbarazzante e ipocrita”