L’allarme di Confesercenti Toscana: “Bisogna intervenire con interventi di sostegno altrimenti rischiano la chiusura schiacciate dall’aumento dei costi”
Senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di energia e gas, le piccole imprese toscane di turismo e terziario si troveranno a pagare nei prossimi 12 mesi una maxi-bolletta da 900 milioni di euro (nel 2021 la cifra ammontava a 240 milioni). A lanciare l’allarme è Confesercenti Toscana che, sulla base delle tariffe attuali di luce e gas, ha calcolato l’aggravio dei costi che dovranno sostenere le imprese con meno di 20 dipendenti che operano nel turismo e negli altri comparti del terziario, dal commercio ai servizi.
“È indispensabile intervenire introducendo sostegni senza i quali le piccole imprese rischiano di chiudere schiacciate dall’aumento dei costi”, commenta Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana. “Fino ad ora si è intervenuto soprattutto a favore delle imprese medio-grandi: il credito di imposta, ad esempio, è destinato solo ad utenze sopra i 16,5 kW di potenza. Occorre, invece, ampliarlo con interventi mirati ed estenderlo anche alle piccole, prorogando gli interventi di sostegno almeno fino al 31 dicembre 2022; ma servono anche rateazioni più lunghe della norma per attutire lo shock”.
Questi i numeri della Toscana. A livello nazionale sono ancora più drammatici. A pagare la bolletta più salata, infatti, saranno le imprese del comparto della ristorazione, che si troveranno a spendere – a parità di consumi – quasi 2 miliardi di euro in più (+1.944 milioni), mentre per i bar e le altre attività senza cucina l’aggravio sarebbe di poco più di un miliardo di euro (+1.045 milioni). Di grande rilevanza anche l’impatto sulla ricettività alberghiera: per hotel, pensioni e alberghi di piccole dimensioni l’esborso aggiuntivo sarà di oltre 1,5 miliardi di euro (+1.575 milioni). Per i negozi di vicinato, invece, il caro-bollette costerà 912 milioni di euro in più, mentre l’aumento di spesa per i distributori carburanti italiani sarà di +436 milioni di euro in dodici mesi.
I rincari avranno un effetto negativo anche sui consumi. Bollette e inflazione stanno spingendo le famiglie toscane e italiane a ridistribuire il budget, in un quadro condizionato dall’aumento delle spese fisse. La quota di spesa media mensile impegnata dalle spese di casa e dalle utenze (abitazione, acqua, elettricità e gas), passa dal 37,4% del 2021 al 38% del 2022, e anche l’incidenza della spesa per trasporti aumenta di 0,7 punti. A farne le spese sono praticamente tutte le altre voci, con diminuzioni registrate da bevande, abbigliamento e calzature, comunicazione, ricreazione, spettacoli e cultura, persino spese per la salute.