Non si placano gli echi della “Rivoluzione di Giugno” del sindaco Nardella che ha portato un fortissimo rimescolamento delle carte nell’esecutivo di Palazzo Vecchio. Minoranze all’attacco: “Si antepongono le logiche di partito a quelle amministrative”
Non si placano gli echi della cosiddetta “Rivoluzione di Giugno” che in meno di 24 ore ha portato il sindaco Dario Nardella a operare un vistoso rimpasto di giunta nell’ottica, secondo quanto detto dallo stesso primo cittadino fiorentino, “di valorizzare le diverse sensibilità del Pd”. Che tradotto, né più né meno, significa accontentare una volta di più tutte le correnti Dem che continuano a soffiare sempre più implacabili e impetuose (https://www.lamartinelladifirenze.it/rimpasto-di-giunta-del-re-perde-lambiente-entrano-giuliani-e-giorgio-fuori-martini/).
Dunque fuori Alessandro Martini, ex direttore della Caritas spedito ad altro incarico nella Città Metropolitana, che non l’ha proprio presa bene riportando nella mail mensile da assessore alcune parole di Daisaku Ikeda: “Finchè avrò vita combatterò, continuerà ad agire secondo la mia missione”.
E non l’ha presa bene nemmeno Cecilia Del Re che ha perso le deleghe pesanti a turismo e ambiente, finite rispettivamente nelle mani di Alessia Bettini e di Andrea Giorgio, giovanottino rampante della sinistra Dem vicino alle posizioni di Orlando e del sindaco di Campi Emiliano Fossi che proprio proprio Nardella non c’è l’ha molto simpatico. Una mossa che sembrerebbe voler limitare fortemente il peso politico di Del Re, della quale insistentemente si continua a parlare in chiave prossime elezioni amministrative come futuro candidato sindaco con fortissime chance di vittoria finale che proietterebbe per la prima volta una donna alla guida della città. Del Re ha affidato le sue riflessioni a un lungo post su Facebook nel quale rivendica tutto il lavoro svolto sottolineando anche il grande numero delle deleghe affidategli nei due settori ma lanciando anche una sorta di possibile programma politico per i prossimi anni. “Continuerò a mettercela tutta e a portare avanti temi e battaglie insieme al Pd, alla giunta e a voi tutti. Perché è l’astensionismo quello che oggi dobbiamo combattere e lo possiamo fare solo con il lavoro quotidiano sul territorio”.
Bettini avrà anche la cultura (dopo l’addio di Tommaso Sacchi per tornare a Milano per rivestire il medesimo incarico nella giunta di Beppe Sala era lo stesso Nardella ad avere l’interim) e qui c’è più di una incognita sul reale peso che potrà avere questa scelta. Maria Federica Giuliani, area Franceschini fino a questo momento Vice presidente del Consiglio comunale, infine entra in giunta e ottiene tutte le deleghe di Martini. Secondo il primo cittadino, “Firenze può essere un buon laboratorio politico per un Pd unito e compatto” in vista poi di quelli che saranno i prossimi importanti impegni elettorali. Ma qualche dubbio, soprattutto per le motivazioni addotte per giustificare tutta l’operazione, resta comunque legittimo.
Minoranze ovviamente scatenate con Alessandro Draghi (FdI) che sottolinea la novità di sentire “un Sindaco dichiarare apertamente e senza fronzoli di aver rimpastato per “valorizzare le diverse sensibilità politiche del PD in sintonia con la strategia del suo segretario nazionale “anteponendo le logiche di partito a quelle amministrative”. Mentre Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SPC) sottolineano: “Perché venire in aula a raccontare quanto già riferito alla stampa con qualche giorno di anticipo? Si cambia anche la vicepresidenza del Consiglio comunale, senza aver preso minimamente in considerazione il luogo della conferenza capigruppo. La cultura subisce il terzo stravolgimento in tre anni. L’ambiente cambia di mano, mentre siamo nel pieno di una fortissima crisi climatica. Le tante partite aperte dall’assessore al patrimonio non abitativo vedranno garantita la continuità di gestioni difficili? Insomma, ci sono tanti nodi che sarebbe stato bello poter discutere”.
Per il capogruppo Pd Nicola Armentano invece “La Giunta si rinforza con l’ingresso di Maria Federica Giuliani ed Andrea Giorgio e con la ridistribuzione delle deleghe. Ci troveremo di fronte a sfide importanti con i fondi del PNRR da gestire ed i tanti progetti da portare in fondo prima della fine della legislatura. Giunta e Consiglio si ritroveranno, nei prossimi due anni, a dover prendere decisioni importanti per il futuro della città e di tutto il territorio”.