Saranno visitabili, come prevede il Dpcm sul contenimento del Coronavirus, dal Lunedì al Venerdì. Sacchi: “Cultura, come la scuola, pilastro fondamentale della società”
I musei civici riaprono lunedì prossimo, 18 gennaio. Dopo il via libera contenuto nel nuovo Dpcm firmato ieri dal Premier Giuseppe Conte, il Comune di Firenze è pronto ad accogliere di nuovo i visitatori. Palazzo Vecchio, Palazzo Medici Riccardi, Museo del ‘900, Museo Stefano Bardini, Museo di Santa Maria Novella, la Cappella Brancacci e la Fondazione Salvatore Romano, il Forte di Belvedere, oltre al Memoriale di Auschwitz, al Museo del ciclismo Gino Bartali e al Museo del Bigallo restranno aperti nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, così come vuole il decreto che detta le nuove regole per contenere il contagio da Coronavirus.
“Non vogliamo perdere nemmeno un minuto – afferma finalmente felice l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – e anche se sappiamo che ci saranno sacrifici economici da fare crediamo che sia un segnale di speranza importante: dopo un anno di grave crisi per tutto il comparto culturale adesso ci auguriamo che la riapertura, con tutte le necessarie prescrizioni sanitarie, possa essere permanente. In questi giorni abbiamo lavorato senza sosta per organizzare la riapertura. Dal Comune vogliamo che arrivi un messaggio chiaro: la cultura, come la scuola, sono pilastri fondamentali della società e gli strumenti cruciali per lo sviluppo e l’educazione delle giovani generazioni. Ringraziamo il ministro Dario Franceschini per aver ascoltato le richieste del mondo culturale e per l’impegno continuo verso tutto il settore”.
Sempre lunedì dovrebbe riaprire anche la Loggia dei Lanzi e martedì toccherà al Giardino di Boboli. Per la Galleria degli Uffizi, ribadisce il direttore Eike Schmidt servirà ancora un po’ di tempo perché “ci sono da affrontare procedure amministrative complesse legate alle tante ditte esterne che lavorano con noi e al loro personale che deve essere richiamato dalla cassa integrazione”.
Pronta infine ad ospitare nuovamente i visitatori è anche la Galleria dell’Accademia che sarà fruibile dal 13 febbraio prossimo anche se con un percorso e un allestimento museale diverso rispetto a quello solito, finalizzato ai lavori che stanno interessando la struttura e andranno avanti fino al luglio 2021. Con la chiusura della Sala del Colosso i dipinti lì conservati, vera e propria summa della pittura del Quattrocento e del primo Cinquecento fiorentino, sono stati trasferiti negli ambienti utilizzati per le esposizioni temporanee. A questi si sono aggiunti i busti in gesso di Lorenzo Bartolini attualmente conservati nella Gipsoteca a sua volta oggetto di importanti interventi di riqualificazione. Nell’occasione verrà riaperta anche la collezione di strumenti musicali appartenuti ai Medici e ai Lorena tra cui spicca la viola costruita da Antonio Stradivari, unica al mondo per il suo stato di conservazione originale.
“In questo periodo – dice il Direttore Cecilie Hollberg – la Galleria è rimasta chiusa per ovvi motivi ma in realtà non ci siamo fermati un attimo. E’ stata una vera sfida ricollocare le oltre 450 opere della Sala del Colosso e della Gipsoteca. In mancanza di pubblico, sono i modelli di Lorenzo Bartolini a popolare ed arricchire il nostro percorso espositivo e i dipinti del ‘500 risplendono di un’altra luce nelle sale delle mostre temporanee. Una nuova Accademia, eccezionalmente per il tempo della durata dei lavori che proseguiranno dietro le quinte. Invito tutti a venire a vederla.”