Bufera e polemiche dopo la gara andata deserta. Il Pd fa quadrato: attaccano Italia Viva, SPC e anche FdI con la premier Meloni. Per recuperare i soldi necessari si pensa a uno scostamento di bilancio
Tutti contro Nardella dopo che la gara per il restyling del Franchi è andata deserta. Addirittura anche la premier Giorgia Meloni che ieri ha puntato l’indice verso il commissario Ue Paolo Gentiloni: “dice che bisogna correre di più ma se si fosse vigilato di più in passato forse si farebbe più velocemente”. Un attimo dopo via al consueto scarico delle responsabilità. “Non sono stata io a inserire lo stadio di Firenze nel Pnrr – spiega – Stiamo producendo molte carte cercando di dare continuità ad un piano di cui non avevamo la responsabilità. Il piano italiano è il più complesso di tutti, è bene che questo lavoro sia fatto con serietà, quindi non ci sono ritardi. C’è semplicemente un lavoro serio che stiamo cercando di fare senza fare polemica, perché avremmo potuto farla e no, noi ci siamo messi ai remi e abbiamo cominciato a lavorare. Per mandare avanti un piano che è importante per l’Italia, anche sugli aspetti che potevamo non condividere complessivamente. Fa quadrato il Pd con Nicola Armentano, capogruppo a Palazzo Vecchio: “Non arretriamo di un centimetro dalla volontà di riqualificare il Franchi. L’amministrazione era preparata anche all’eventualità della gara deserta. Non ci pare certo il momento delle illazioni, delle accuse o delle polemiche”. Che invece fioccano fitte: per Alessandro Draghi (Fdi) “a questo punto il restyling del Franchi non verrà più fatto”, mentre Federico Bussolin della Lega sottolinea come «a livello strategico e finanziario Nardella si è mosso male». «Prova a salvarsi dando la colpa al governo nazionale», attacca Dmitrij Palagi di Spc. «Basta incaponirsi su quello che ormai è un binario morto, si riprenda a lavorare per trovare una soluzione che contempli l’intervento del privato» conclude il coordinatore fiorentino di Italia Viva Francesco Grazzini.
Capitolo Padovani, perché anche su questo le idee non sono poi così semplici. L’impianto dovrà essere realizzato entro l’inizio del campionato 2024/25 con tutto quanto previsto dalla Lega per ospitare partite di serie A, che non che non è poco per quanto riguarda sicurezza (in primo luogo, basta vedere cosa succede al Franchi in occasione delle partite casalinghe della Viola…), ospitalità, vie di accesso e via discorrendo. La capienza dovrebbe essere di 16mila posti e qui si apre un ulteriore capitolo spinoso, perché è chiaro che almeno la metà dei tifosi che in media segue la squadra al Franchi dovrà per forza rimanere fuori con tutte le polemiche del caso e l’inevitabile rialzo pesante dei biglietti per compensare la minore presenza degli spettatori. Nardella per recuperare i soldi necessari all’operazione Padovani starebbe pensando a prevedere uno scostamento di bilancio di circa 10 milioni destinati alla realizzazione di una struttura, si dice in parte “smontabile”, che poi una volta terminato il restauro dello stadio rimarrà disponibile per il rugby.