Ecco le proposte del leader di Italia Viva per risolvere l’empasse dei fondi bloccati dalla UE. “Bisogna eliminare il vincolo sulle curve. Mettere i soldi europei sullo stadio è una cosa che non ha né capo né coda. Nardella è andato a sbattere contro un muro”
Giù le curve Fiesole e Ferrovia, si faccia il progetto a suo tempo redatto dallo studio Casamonti pagato dalla Fiorentina e quei 55 milioni che costituiscono la terza tranche dei finanziamenti UE nell’ambito del Pnrr adesso bloccati vengano indirizzati sul progetto del nuovo quartiere che nascerà ai confini tra Firenze e Scandicci dalle ceneri dell’ex caserma dei Lupi di Toscana o su altri progetti come case popolari e scuole. Anche perché lo stadio dove la Fiorentina giocherà le sue future partite casalinghe dovrà essere per forza di proprietà della società. E per dare più consistenza alle sue proposte cita non a caso l’esperienza di Bagno a Ripoli dove “un sindaco capace, Francesco Casini, ha preso e risolto il problema dando le autorizzazioni al Viola Park” ormai ultimato.
E’ un Matteo Renzi in piena forma quello che questo pomeriggio ha riunito i cronisti in piazza Signoria nel dehor di un prestigioso ristorante per presentare la ricetta di Italia Viva per risolvere in un colpo solo le due grandi tematiche che stanno agitando il dibattito politico fiorentino dopo la batosta ricevuta dal sindaco Dario Nardella. E non perdendo l’occasione per assestare al suo ex delfino un nuovo intervento a gamba tesa. Presenti all’incontro, oltre al primo cittadino del grosso comune alle porte di Firenze, la senatrice Raffaella Paita, capogruppo di IV a Palazzo Madama e la consigliera comunale fiorentina Barbara Felleca. “Con un nuovo strumento normativo – ha detto -, se non vogliono utilizzare l’emendamento Renzi, eliminino il vincolo sulle curve. Siano i parlamentari del centrodestra a intervenire. Si buttino giù le curve e si faccia il progetto Casamonti pagato dalla Fiorentina. Si fa in un quarto d’ora, purché ci sia la volontà politica”.
Poi la richiesta di un incontro al sindaco di Firenze, Dario Nardella, e alla presidente Giorgia Meloni. “È scaduto il tempo, è il momento di abbandonare l’ideologia – dice ancora -. Mettere i soldi europei sullo stadio è una cosa che non ha né capo né coda. Lo diciamo da un anno. Oggi sui giornali tedeschi c’erano articoli su questa vicenda, perché non si è mai visto che con i soldi degli euroscettici si possa pagare le spese che in altre città pagano le società di calcio. È un’ipotesi che non stava né in cielo né in terra e ora è ufficiale. Il Comune di Firenze indichi la destinazione dei 55 milioni che sennò vanno persi. Infine l’ultimo affondo: “Dev’essere il sindaco Dario Nardella a dire alla presidente Meloni dove spendere i soldi del PNRR, i 55 milioni: noi pensiamo, come esempio, le case popolari all’ex caserma dei Lupi. Ma se la devono vedere loro, il sindaco è Nardella. Di sicuro, il 99% dei fiorentini ritiene più giusto utilizzare soldi pubblici per le case popolari, i beni culturali e le scuole che non per lo stadio, che deve essere realizzato con i soldi del privato. Dario è andato a sbattere contro un muro. Io glielo dicevo di stare attento, ma lui, niente, era convinto di convincere l’Europa, e si è visto com’è andata, mentre i giornali scrivevano che io avevo la fissa contro di lui“.